Contrordine in Cina: va prodotto più carbone per fare fronte a una crisi energetica che ha ben pochi precedenti. Pechino ha ordinato a 72 miniere nella Mongolia Interna di produrre quasi 100 milioni di tonnellate in più di combustibile fossile, corrispondenti a quasi il 3% del consumo totale a fini termici. E lo ha fatto nel tentativo disperato di porre un freno alla corsa dei prezzi del carbone che, insieme all’impennata delle quotazioni del gas, hanno condotto negli ultimi tempi a un razionamento generalizzato dell’elettricità nel Paese, con conseguenti chiusure di fabbriche, blackout, traffico impazzito per semafori spenti e ascensori lasciati a terra. 

E poco importa se da un anno a questa parte il presidente cinese Xi Jinping ha…