Fa sempre più caldo, i ghiacci si ritirano, il livello del mare si alza. L’allarme sullo stato di salute del Pianeta è forte e chiaro. Lo dimostrano i numeri e gli scenari messi nero su bianco dall’Ipcc nel suo ultimo rapporto: il clima cambia e continuerà a farlo. Molto probabilmente i limiti di 1,5 e 2°C di riscaldamento globale saranno superati in questo secolo, con conseguenze catastrofiche a ogni latitudine. Di chi è la colpa? Degli esseri umani, soprattutto. Ecco perché la Cop26, la conferenza sul clima dell’Onu in programma a Glasgow a novembre, suona come un’ultima chiamata per la salvezza.

L’editoriale

Il clima aspetta il ”whatever it takes”

di Fabio Bogo

Come raccontano i servizi di copertina del nuovo numero di Green&Blue – in edicola giovedì 7 ottobre, in abbinamento gratuito con i quotidiani del gruppo Gedi – è necessario abbattere le emissioni di gas serra per invertire la rotta. Al vertice, gli Stati si confronteranno sulle misure da adottare con urgenza: da un lato, Usa ed Europa, dall’altro, Cina e India; in mezzo, l’Africa che chiede di rispettare gli impegni sulla riduzione dell’inquinamento. Perché la crisi climatica è pure una crisi sociale e colpisce i più deboli. L’hanno capito i giovani, compresi quelli italiani che si preparano a volare in Scozia per far sentire la loro voce.

 

Ma la storia degli incontri internazionali sull’ambiente – dal primo, che si tenne nel 1972 a Stoccolma, fino a quello di Parigi del 2015, quando ci si accorse finalmente dell’emergenza – è costellata di patti traditi. Così, su Green&Blue troverete anche l’appello di Gaël Giraud al mondo della finanza verde, affinché distingua tra promesse da marinaio e investimenti seri, oltre all’analisi di Fabio Fava, che invita ad accompagnare la decarbonizzazione alla rigenerazione della biodiversità.

Fumetti

Visto da Sio / 4


C’è poi un reportage dal Polo Nord: a bordo della nave rompighiaccio “Laura Bassi”, in missione nell’Artico per raccogliere dati su temperatura, salinità, correnti e comprendere il futuro di oceani, atmosfera ed ecosistemi. E ancora, le interviste all’uomo che va a caccia di fughe di metano e allo chef Franco Aliberti, che esorta a eliminare lo spreco alimentare.


Infine, parleremo delle specie di alberi a rischio d’estinzione, della speculazione immobiliare dilagante nei quartieri di Miami più esposti agli eventi meteorologici estremi e delle nuove generazioni di professionisti che lavorano per il bene della Terra.

 

Non mancano, naturalmente, i fumetti firmati per noi da Sio e le consuete rubriche, dalle Sentinelle del clima (gli oceani) all’Oggetto di tecnologia verde (gli amplificatori visivi realizzati con il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia).