Andare a scuola in laguna, all’aria aperta, navigando per i canali, incontrando pescatori e vogatori, esplorando le isole. Per conoscere la terra e le acque. E per sensibilizzare le generazioni di domani. La commissione oceanografica governativa dell’Unesco con il Gruppo Prada hanno scelto Venezia per varare il “Kindergarten of the lagoon”.

L’idea è di offrire, da settembre, un programma didattico per i bambini delle materne veneziane basato sui principi delle Scuole Blu. Punto centrale: lezioni fuori dalle quattro mura delle classi per scoprire il territorio, i suoi ritmi naturali, le persone che ci lavorano. Un programma che verrà messo a punto alla fine di maggio da un comitato tecnico scientifico di cui fanno parte, oltre ad esperti dell’Unesco, docenti di Ca’ Foscari e dell’Università di Padova. I bambini dai 3 ai 6 anni saranno accompagnati da guide. Incontreranno pescatori, vogatori, gondolieri, ricamatrici, esperti di fauna e flora della laguna. Impareranno, anche giocando, cosa significa rispettare e tutelare l’ambiente.

“Venezia è la prima città in cui sperimenteremo questo nuovo modo di insegnare ai più piccoli la sostenibilità ambientale, per poi proporlo altrove in futuro” ha spiegato Ana Luiza M.Thompson Flores, direttrice dell’Ufficio regionale Unesco in Europa, a Ca’ Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada. Al suo fianco  Lorenzo Bertelli, capo del marketing e della Corporate social responsability di Prada.

Lorenzo Bertelli con la professoressa Francesca Santoro (a sinistra) e Ana Luiza M.Thompson-Flores direttore Ufficio regionale Unesco 
Lorenzo Bertelli con la professoressa Francesca Santoro (a sinistra) e Ana Luiza M.Thompson-Flores direttore Ufficio regionale Unesco  

Figlio di Miuccia Prada e di Patrizio Bertelli, 34 anni, laureato in filosofia (con Massimo Cacciari). É lui a portare avanti la metamorfosi green del gruppo, sua la decisione di investire sul progetto in difesa dell’oceano e del mare. E se si dice convinto che “la sostenibilità è oggi parte integrante dei valori di un marchio” ammette però che “non può restare solo un annuncio di intenti, bisogna tradurre questa convinzione in azioni concrete. Noi ci siamo voluti legare al Decennio delle Nazioni Unite delle Scienze del mare per lo sviluppo sostenibile e speriamo che la nostra esperienza convinca altri marchi a salire a bordo con noi. Perché Venezia? Perché questo ecosistema è un simbolo per tutto il mondo”.

La collaborazione per proteggere il mare

La collaborazione tra la casa di moda Prada e l’Unesco è iniziata nel 2019 con il programma Sea Beyond proprio con l’intento di promuovere l’educazione alla conservazione dell’oceano e delle sue risorse. L’iniziativa, finanziata dai ricavi delle vendite della collezione Prada Re-Nylon i capi confezionati in nylon rigenerato, ha raggiunto finora oltre 300 studenti di scuole secondarie nel mondo (tra cui Brasile, Perù e Namibia) e adesso continua con l’apertura dell’asilo della laguna a Venezia. Prossimo passo la formazione sui temi della sostenibilità ambientale dei 13 mila dipendenti del Gruppo Prada.

I programmi e i corsi di formazione

La proposta didattica, che porterà la firma anche dell’Unesco, sarà realizzata da un Comitato Scientifico e presentata entro settembre alle famiglie nel corso di giornate organizzate dal Comune di Venezia. Docenti di Ca’ Foscari e dell’Università di Padova insieme agli esperti dell’Unesco dovranno ora sia mettere a punto i corsi di formazione per gli insegnanti, per renderli autonomi nelle attività outdoor, sia stilare programmi multidisciplinari per le lezioni all’aria aperta.

“Non si tratterà solo di portare i temi del mare a scuola, ma di cercare di far vivere in concreto ai bambini il legame con la natura. L’apprendimento basato sull’esperienza darà la percezione che la sostenibilità fa parte della vita degli alunni, del loro futuro. Lavorare all’aria aperta aumenta la capacità sociali dei bambini. Si tratta di legare l’aspetto ambientale a quello culturale”, spiega Francesca Santoro, della commissione oceanografica Intergovernativa che farà parte del Comitato Scientifico. Le scuole che saranno interessate alle lezioni all’aria aperta potranno scegliere di aderire al progetto. Senza spendere un euro.

Giocare per rispettare l’ambiente

Il modello educativo per l’asilo della laguna si baserà sull’apprendimento attraverso le uscite. “Molti bambini nemmeno sanno cosa c’è nella loro città. Aiutarli a conoscere il proprio territorio significa anche educarli al senso di appartenenza – sottolinea Francesca Milan, esperta di educazione ambientale che sta studiando il piano didattico  –  per questo verranno proposte non solo lezioni attraverso il gioco, ma l’intenzione è di portare i bambini a conoscere chi vive sulle isole, come lavorano ad esempio i pescatori nelle valli da pesca in laguna, le donne che ricamano a Burano, spiegare le variazioni delle maree sulla spiaggia al Lido e perché è importante il clima per il mare, soprattutto in una città come Venezia. Insegnargli ad osservare l’ambiente che li circonda e anche il rispetto della comunità. Le lezioni dell’asilo della laguna, che entreranno nel programma scolastico, non si terranno solo tra le isole e sull’acqua, ma anche nei musei, nelle chiese e attorno ai monumenti”.

L’esperienza di Venezia inserita nel 1987 nella lista del Patrimonio mondiale Unesco sarà poi un modello per altri asili nel mondo. “La comunità internazionale deve fare dell’educazione uno dei pilastri della tutela dell’Oceano” assicura Ana Luiza M Thompson-Flores “e se vogliamo tutelarlo, dobbiamo insegnarlo”.

Il progetto Prada per i dipendenti

Annunciata anche la terza fase di Sea Beyond. La formazione per tutti i 13 mila dipendenti del Gruppo Prada nel mondo. Obiettivo: sensibilizzare alla salvaguardia dell’Oceano attraverso webinar e un’app. “Prima di rivolgersi al consumatore penso sia giusto parlare ai propri dipendenti”, spiega Lorenzo Bertelli, determinato a coinvolgere altri marchi della moda nella centralità della sostenibilità. “Da quando nel 2019 Prada ha lanciato con Unesco il programma Sea Beyond per la preservazione dell’oceano, il dialogo su questi temi si sta aprendo anche con altri marchi internazionali. La strada è quella. Ma ritengo comunque fondamentale parlare alle generazioni future. È la chiave del successo. Quando si tratta di cultura e educazione bisogna avere pazienza. Speriamo di raccogliere i frutti tra 10-20 anni, quando i giovani di oggi cresceranno. Quelli a cui oggi, fin dall’infanzia, spieghiamo perché amare l’oceano e la laguna sia così importante”.