Una promessa d’amore doppia, con il proprio partner e con l’ambiente. Dopo le difficili e complesse restrizioni legate al Covid, i futuri sposi italiani tornano a sognare il matrimonio perfetto e sempre più spesso decidono di realizzarlo in maniera ecosostenibile. Una tendenza certificata anche durante il Salone Internazionale della Sposa di Roma. I vari calcolatori di carbon footprint disponibili in rete, indicano che in media un matrimonio da 100 invitati, tra spostamenti e consumi energetici o alimentari, ha un impatto che sfiora l’emissione di 5 milioni di tonnellate di CO2 e a questo si aggiunge spesso uno spreco di cibo (in media il 10%) e di altri materiali utili per organizzare le nozze.


Oggi però, per chi volesse costruire un matrimonio attento all’ambiente, ci sono sempre più soluzioni: dalle partecipazioni in carta riciclata all’abito a noleggio, dagli alberi da piantare come bomboniere regalo ai sistemi per compensare le proprie emissioni attraverso donazioni. È una tendenza che – unita alla convenienza di un matrimonio all’aperto viste le regole Covid – sta spopolando in tutto il mondo, dagli States dove ci celebrano già da tempo all’India, dove stanno nascendo nuove agenzie specializzate proprio nell’organizzare l’eco-wedding. Anche in Italia già da anni esistono wedding planner specializzate proprio in questa forma di matrimonio, con preziosi consigli su come realizzarla.

(Partecipiante.it) 


Partecipazioni green

Tra i primi passi nell’organizzazione di un eco-matrimonio c’è quello degli inviti. Non più o per forza la classica busta con biglietto chic ma partecipazioni in carta riciclata è la parola d’ordine per chi intende, per esempio, risparmiare il 70% di acqua e carta evitando così sprechi e uso di alberi. Oggi si trovano biglietti di tutti i tipi, da quelli promossi da enti certificatori delle foreste come FSC o PEFC perché realizzati con scarti di legno certificato, a biglietti fatti con residui di alghe, carta di riso, canapa, persino con scarti di corteccia. Fondamentale è anche l’uso di inchiostri sostenibili per compilare le lettere. Per qualcosa di originale si può persino inviare una speciale carta che una volta piantata “germoglia” dato che contiene piccoli semi all’interno, per esempio di officinali, oppure fare del bene sostenendo le tantissime associazioni che pruomovono “biglietti green” e donazioni a chi ne ha bisogno, come Save The Children o il Wwf. Altro sistema, oggi molto attuale, è l’uso delle mail con cui invitare parenti e amici, spesso grazie a blog appositi dedicati all’organizzazione e l’invito alle nozze, con tutte le informazioni sull’evento.

Cerimonia a km zero

Nel totale delle emissioni climalteranti legate a un matrimonio la percentuale più alta è spesso legata ai viaggi che centinaia di invitati fanno per raggiungere il luogo delle nozze. Ecco perché la nuova tendenza green è quella di una location che sia vicina, quasi a km 0, sia alla chiesa o al comune in cui ci si sposa che al luogo di residenza della maggior parte degli ospiti. Un modo per evitare inutili emissioni. Gli sposi più audaci possono persino cimentarsi in un arrivo in bicicletta o con mezzi elettrici per non inquinare, oppure c’è il carpooling. “Ci è capitato di organizzare pulmini che portino tutti gli invitati alla chiesa o al rinfresco” spiega  ad esempio Teresa Boccabella, una delle titolari di Eco Wedding Umbria, fra i primi a organizzare matrimoni ecosostenibili in Italia.

 

“Per il banchetto è fondamentale oggi il km zero – racconta Teresa – una location vicina, con un’offerta di cibo stagionale e locale, dai primi piatti con i prodotti dei territori fino agli amari o i liquori creati da aziende locali. È un modo per valorizzare una zona e avere meno sprechi e inquinamento, anche in termini di trasporti“. Ogni elemento durante il pranzo o la cena di matrimonio può avere un’attenzione amica dell’ambiente: dall’uso di cibi locali e biologici alle tovaglie in canapa sino ai centrotavola e addobbi floreali fatti con scarti. Poca plastica per il finger food, e se necessaria, che sia riciclata, così come niente palloncini che finiscono per essere dispersi in natura.

(Ecoweddingumbria.it) 


“Oggi – aggiungono da Eco Wedding Umbria – sempre più coppie ci chiedono di organizzare matrimoni eco: non deve essere per forza in ogni aspetto, ma si possono trovare diverse attenzioni che possano renderlo più naturale e meno impattante”. Un modo per ridurre gli sprechi alimentari, per esempio, può essere quello di accordarsi con il catering o il ristorante per donare gli avanzi, oppure contattare associazioni che si occupano del recupero alimenti o persino pernsare alle doggy bag, vaschette per consegnare agli ospiti il cibo non consumato.

Non solo riso

Dopo aver detto sì, per gli sposi più impegnati nella salvaguardia dell’ambiente, anche il lancio del riso (che è un alimento da non sprecare) può trovare alternative. Per esempio attraverso il lancio di petali, foglie di ulivo, lavanda. Fantasia e voglia di ideare soluzioni differenti possono portare alla creazione di piccoli sacchettini (spesso in stoffa riciclata o iuta) pieni di scarti floreali da poter gettare senza preoccuparsi troppo per gli sprechi.

Abiti sostenibili

Anche l’abito da sogno per il gran giorno può essere, volendo, più “verde” che bianco. Oggi sul mercato italiano sono ancora pochi i marchi che fanno abiti da nozze tutti in tessuti naturali, per esempio in canapa, cotone biologico o con fibre esistenti in natura, ma alcuni atelier stanno provando a perseguire questa strada. Lo scorso anno alla Fiera Milano in un evento dedicato agli abiti da sposa sostenibili (poi rimandato per Covid), per esempio, era in programma la presentazione degli abiti da sposa di Emiliano Bengasi: sono realizzati in ortica, ma anche canapa, bambù e con texture provenienti da agricoltura biologica. Oppure ci sono gli abiti del brand italiano Cangiari, che propone la linea “La Sposa Etica” con colorazioni biologiche, quelli cruelty free in difesa degli animali di Vivienne Westwood, dell’artista Ivano Vitali che realizza abiti in carta riciclata, o ancora quelli in viscosa di Stella McCartney o di Pronovias, marchio spagnolo che ha lanciato #WeDoEco, una collezione di abiti sostenibili in cui ogni componente ecologica del vestito è tracciata e si trovano perfino dettagli come cerniere ricavate da bottiglie di PET riciclate.


Un altro sistema per impattare meno sull’ambiente e anche per risparmiare, può essere quello di usare abiti a noleggio, oppure rivolgersi alle suore di Santa Rita da Cascia. Abili sarte, le suore di clausura da oltre sessant’anni portano avanti un progetto di solidarietà che permette – grazie a numerose donazioni – di rimettere in circolo gli abiti da sposa usati, aiutando chi non può permettersene uno nuovo o chi “sposa” la filosofia di economia circolare. Nel monastero vengono raccolti e sistemati gli abiti in modo da renderli perfetti per un nuovo “sì”.

Bomboniere verdi

Dalla pianificazione fino ai saluti finali, ogni aspetto del matrimonio può essere più attento all’impronta ecologica. Se non si riesce a organizzarne uno ecosostenibile si può per esempio compensare le emissioni con donazioni a favore della riforestazione. La cura del dettaglio, si sa, è fondamentale durante le nozze: per la festa finale per esempio si possono usare lucine a led o illuminazione da fonti rinnovabili per il risparmio energetico e un minore inquinamento luminoso e di emissioni, prediligere fiori di stagione per comporre il bouquet, oppure ci si può concentrare sulle bomboniere.


 

Dai confetti classici ma fatti da botteghe locali, sino alle piantine. Quest’ultima proposta va di moda: regalare una piantina a fine nozze. Che sia una succulenta o una aromatica o persino alberelli di ulivo. “Ci sono coppie o invitati che a distanza di cinque anni ci hanno mandato foto di come è cresciuto il loro albero, è un bel modo per dimostrare amore per la natura” spiega la wedding planner Boccabella. Oppure, in alternativa, si possono regalare piccole confezioni di confetture locali per aiutare gli agricoltori o di miele, il cui mercato soffre per la crisi degli impollinatori.

Noi e l’ambiente

Con il trasloco a impatto zero non si butta via niente

di Flavia Carlorecchio


Le piccole scelte green possono essere infinite, ma l’importante ricordano gli eco wedding planner è anche “comunicare e condividere la propria scelta”, ovvero rendere gli ospiti consapevoli della necessità di una maggiore protezione dell’ambiente. Lo si può fare a parole o persino, per chi vuole dare un segnale diverso, con le fedi nuziali: mostrando al dito un anello in legno, anziché in oro.