Stava quasi per succedere. In questa tappa del Jova Beach Party a Marina di Cerveteri Nicholas ha avuto un mezzo cedimento. “Ma domani non restiamo ancora al concerto, eh?”, ci ha detto sabato mentre tornavamo a casa. In pista ha ballato poco, lo spettacolo sembrava esser diventato routine. Domenica mattina ha sfidato la paura dell’acqua e ha nuotato, ma sarebbe più giusto dire è rimasto a galla, tra l’incitamento e l’entusiuasmo generale. Poi nel pomeriggio è arrivata la possibilità di andare proprio sotto palco. E il proposito di passare la serata al luna park è sfumato.

E allora eccoli a due passi dal palco dopo due giornate di caldo torrido e infinite interviste e vignette sulla spiaggia. Giada coi suoi capelli color unicorno e i glitter verdi e azzurri intorno agli occhi batte le mani a tempo. È un gran risultato, lo dice sempre che non ama andare a ballare e sentire le persone che le sbattono contro. Ma qui l’atmosfera è talmente di festa che all’ennesimo spintone dello stesso ragazzo in mezzo alla calca invece di un litigio finisce che si balla tutti insieme, anche con la sua amica dalla voce acuta e super fan di Renato Zero.

Charlie balla sempre, anche seduta alla scrivania, circondata da hard disk e tavolette grafiche. Durante il dj set pomeridiano nelle cuffie ha il girato delle interviste ma si muove incredibilmente a tempo. Sentirà le vibrazioni. Becky ha appena compiuto 18 anni, sua mamma è inglese e quando scoppia a ridere è impossibile non andarle dietro. Non ha ancora fatto la maturità ma ha già vissuto un anno in Belgio. Da 5 anni Melice vive in Lussemburgo e, a parte qualche parola francese che si infila a casaccio nelle sue frasi, il suo accento bergamasco è rimasto intatto. Alla faccia di chi, per fortuna pochi, quando torna in Italia ancora le chiede: “Da dove vieni… dall’Africa?”.

Becky e Melice sono le vere eroine di questa due giorni, quelle che hanno patito più il caldo andando a scovare la sostenibilità tra il pubblico. Tra bambini che vogliono un mondo pulito  pieno di arcobaleni e Lorenzo Polise, emozionatissimo ciclista 15enne, alla prima intervista, che con gli altri ragazzi del suo team si impegna a tenere pulite le piste anche da plastica e rifiuti. Gesti piccoli solo all’apparenza, come quello del fumettista Gud di dare una seconda vita agli oggetti o il consiglio di scegliere una classe politica che affronti il cambiamento climatico con serietà del suo collega Giacomo Keison Bevilacqua. Solo così possiamo salvare il Pianeta.

Ora però si torna a casa, per la prossima tappa ci aspetta la Puglia. Ci vediamo a Barletta.