Non solo auto e moto. La necessità di completare la transizione ecologica nel campo dei trasporti riguarda anche i mezzi per il trasferimento delle merci, dato che la mobilità nel suo insieme è responsabile di circa un quarto delle emissioni di gas a effetto serra nell’Unione europea. Con l’approvazione del Green Deal, quest’ultima ha impresso una svolta radicale alle sue politiche di sviluppo, che tra le altre cose prevedono di arrivare entro il 2030 ad almeno 30 milioni di veicoli a emissioni zero in circolazione ed entro la metà del secolo alla quasi totalità.

“Lo sforzo verso un modello economico più sostenibile di quello che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni riguarda tutti: istituzioni, imprese e cittadini”, analizza Luca Sra, President Truck Business Unit di Iveco Group, il gruppo diventato indipendente all’inizio del 2022, ma che ha una storia di 170 anni, con 34 mila persone che lavorano per il successo di otto marchi in 28 stabilimenti e 29 centri di ricerca & sviluppo. “Il trasporto industriale è un comparto molto complesso e assai più diversificato rispetto al mondo delle auto private per poter pensare che il nostro contributo sia riassumibile in una sola azione”, prosegue Sra. “Semmai si tratta di trovare un mix efficace. Dobbiamo tenere presente che un conto è parlare di veicoli commerciali per il trasporto merci, come i camion e i furgoni che produce IVECO, un conto sono i bus per il trasporto di persone, come quelli realizzati da IVECO BUS ed HELIEUZ. E ancora diverso è il segmento dei mezzi da cava di ASTRA o di quelli per i vigili del fuoco di MAGIRUS. Hanno tutti caratteristiche molto diverse tra loro perché devono affrontare e portare a termine missioni completamente diverse”.

Ad oggi non sono disponibili sul mercato nazionale o europeo veicoli commerciali elettrici a batteria da lunga percorrenza che garantiscano percorrenze superiori ai 300 km. Tuttavia, nel 2019 circa il 57% delle merci europee su strada ha mediamente percorso più di 300 km, con solo il 23% che si attesta sotto i 150km.

“Questo dato suggerisce che per le lunghe percorrenze l’idrogeno potrà essere il vettore chiave, dato che già oggi con l’attuale livello di maturità tecnologica i Fcev (Fuel Cell Electric Vehicle) possono assicurare autonomie superiori ai 700 km con un solo rifornimento”, sottolinea ancora Sra. “Inoltre i Fcev richiedono circa 10-15 minuti per effettuare un completo rifornimento, garantendo quindi tempi analoghi a quelli dei veicoli ad alimentazione tradizionale”.

Iveco Group, in partnership con la statunitense Nikola Corporation, sta sviluppando una linea di veicoli industriali a zero emissioni che prevede nel 2024 il lancio del modello Nikola TRE Fcev, un veicolo con sistemi di stoccaggio a bordo a 700 bar rifornibili in 10-15 minuti e con autonomie che possono essere superiori a 700 km. Già nel 2023 sarà invece essere disponibile il modello Nikola TRE Bev (Battery Electric Vehicle), adatto per missioni di logistica urbana e regionale.

Nell’attesa dell’affermazione di tecnologie come l’idrogeno, gli obiettivi di riduzione delle emissioni devono essere perseguiti valorizzando le soluzioni già disponibili sul mercato. Il manager di Iveco Group cita come esempio il biometano, che può essere utilizzato sui veicoli Gnc (Gas Naturale Compresso)/ Gnl (Gas Naturale Liquefatto) senza ulteriori modifiche motoristiche e sfruttando la rete di rifornimento esistente, garantendo riduzione delle emissioni di CO2 fino al 121% in un’ottica well-to-wheel, “dal pozzo alla ruota”. Non a caso il Pnrr destina quasi due miliardi da qui al 2026 per lo sviluppo di questa filiera, mentre il piano RePowerEu, recentemente presentato dalla Commissione europea per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas russo, prevede l’aumento della capacità produttiva di biometano all’interno dell’Ue fino a 35 miliardi di metri cubi (bcm) (da poco più di 3 bcm di oggi) entro il 2030.

Di questi temi si parlerà in occasione di “Beyond – Iveco Group Days”, evento in programma dal 13 al 17 luglio alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, con la presenza di esperti, docenti universitari, manager e CEO di aziende leader nell’innovazione, nazionali e internazionali.

L’appuntamento inaugurale con la stampa è fissato per mercoledì 13 luglio alle ore 12. Per approfondimenti consulta il sito ufficiale