Fine anno, tempo di bilanci (e sul turismo in Italia per questo 2021 li abbiamo già fatti) ma anche di riordinare account, miglia in sospeso e punti. Oltre che di prenotazioni dell’ultimo minuto, entro i margini in cui la pandemia consenta di muoversi senza troppe ansie e in sicurezza. Tre italiani su dieci, spiega ad esempio Parclick, faranno infatti una mini-trasferta italiana per la fine dell’anno: fra le regioni più ambite Trentino-Alto Adige, Campania, Toscana, Liguria e Puglia. Ci si muoverà in particolare in auto, visti i problemi con i voli aerei e gli equipaggi difficili da assemblare a causa dell’aumento esponenziale dei contagi: il 33.9% degli italiani si sposterà, dunque, rimanendo entro i confini, con la famiglia e su quattro ruote. Il 7.8% sta invece aspettando davvero l’ultimissimo secondo per capire cosa fare.

Party, feste e veglioni sono ovviamente proibiti dall’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio approvato a ridosso delle festività – a parte i servizi di ristorazione – e molti potrebbero pensare di optare per una soluzione su Airbnb. Anche perché il 22.9% vorrebbe muoversi con gli amici. Occhio, però, perché oltre a quelle governative bisogna rispettare le regole stabilite dalla piattaforma statunitense in merito alle feste. Ormai dall’estate del 2020 negli alloggi affittati sul sito è infatti vietato organizzarne. Non si possono ospitare più di 16 persone in un appartamento o in una casa e in ogni caso feste e altri eventi sono appunto vietati. Gli ospiti segnalati per aver organizzato una festa che ha arrecato disturbo o per aver violato le regole sui raduni di oltre 16 persone sono soggetti alla sospensione o alla rimozione del proprio account dalla piattaforma di Airbnb. In molti mercati esteri, dagli Stati Uniti alla Francia fino alla Spagna, il gruppo co-fondato da Brian Chesky ha addirittura inasprito le regole negli ultimi giorni, sostanzialmente impedendo a chi non ha recensioni positive di prenotare soggiorni di una o due notti a cavallo di Capodanno.

E a proposito di voli, in attesa di sapere chi si aggiudicherà Alitalia Loyalty, la società controllata dell’ex Alitalia che gestisce uno dei pochi asset con i conti in ordine del vecchio vettore, cioè il programma Millemiglia, vale la pena capire come spendere i punti rimasti a disposizione prima che la nuova proprietà decida di disporne come crede. I modi sono in pratica due: si possono convertire in voucher di lastminute.com con cui acquistare voli (praticamente di tutte le compagnie, compresa la nuova Ita) o pacchetti volo più hotel. In alternativa, si possono usare per richiedere voucher Avis e noleggiare auto o altri mezzi. Per chi ancora non lo sapesse, oltre alla corrispondenza dello status dal vecchio al nuovo programma, non potrà esserci e non ci sarà alcun “trasloco” delle miglia: Millemiglia – il più grande programma fedeltà del paese – continua a vivere di vita propria, e si continuano ad accumulare i punti spendendo con i partner, ma è ormai definitivamente slegato da Ita, che non ha potuto partecipare al bando per rilevare la società, scaduto lo scorso 10 dicembre.

Vale la pena fare ordine anche fra i voucher viaggi accumulati nel corso del 2020. Chi è in possesso di un buono scaduto e rilasciato a suo tempo per un viaggio o una vacanza che avrebbe dovuto effettuare fra l’11 marzo e il 30 settembre 2020 e cancellati a causa della pandemia, e non ha ottenuto il rimborso perché l’operatore è fallito o è risultato insolvente, ha infatti tempo fino al 31 dicembre per contenere i danni. Si può presentare la domanda di indennizzo per essere rimborsati attraverso il fondo di garanzia previsto addirittura dalla legge 17 luglio 2020 n. 77. Peccato che le risorse siano limitate, appena un milione di euro, ma può comunque essere utile tentare: le domande, corredate del voucher non utilizzato entro la scadenza e della richiesta di rimborso inviata senza esito all’operatore turistico, dovranno essere presentate entro le 12 del 31 dicembre e dovranno indicare l’atto con cui è dichiarato il fallimento o accertato lo stato d’insolvenza dell’operatore commerciale, unitamente ad un’autocertificazione contenente i dati del richiedente. L’indennizzo sarà erogato entro 120 giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande e sarà pari al valore monetario del voucher. In realtà è matematico che il rimborso sarà parziale, vista l’esiguità delle risorse.