Gli obiettivi delle imposte ambientali, disciplinate dal regolamento europeo 691/2011, sono molteplici e si sviluppano sulla logica del raggiungimento degli obiettivi di politica ambientale. Appesantire il carico fiscale di chi inquina è, per Bruxelles, uno strumento di sensibilizzazione.

È il principio del “chi inquina paga”, un sovrapprezzo espresso in punti percentuali che grava sulla produzione di beni e servizi dannosi per il Pianeta, che si erige su tre categorie ambientali ed è pensato per spingere i consumatori verso prodotti sostenibili, aiutando anche il fisco dei Paesi Ue.

Nel 2020 il fisco ha incamerato 50,2 miliardi di euro

I 50,2 miliardi di euro che abbiamo pagato nel 2020 sono in contrazione del 14% rispetto ai 58,3 miliardi del 2019. Un segno – in questo caso positivo – della pandemia e delle clausure. In termini di gettito fiscale equivalgono al 7,06% delle entrate dell’erario e, in rapporto al Pil, rappresentano il 3,04%.

Il totale delle imposte incassate dai 27 Paesi Ue è stato di 299,9 miliardi di euro.

Le categorie e le eccezioni

Le imposte ambientali in Italia sono suddivise in tre categorie: energia, trasporto e inquinamento. Per energia si intende tutto ciò che riguarda carburazione e combustione. Nella categoria dei trasporti ricadono tutti i veicoli a motore, anche quelli destinati al trasporto pubblico. Alla voce inquinamento corrispondono tutti i prodotti inquinanti per l’ambiente, inclusa la gestione dei rifiuti ma con l’esclusione dell’anidride carbonica (che rientra invece nella categoria energia).

Dei 50,2 miliardi incassati dall’erario durante il 2020, oltre 40 miliardi di euro (80,27%) sono afferenti alle imposte ambientali sull’energia, altri 9 miliardi sono stati incamerati dai trasporti (18,56%) e oltre mezzo miliardo di euro dalla riduzione dell’inquinamento (1,17%).

A pesare sulle famiglie è quasi il 57% del totale, il 24% ricade sui servizi e il 18% circa sull’industria. Costituiscono eccezioni, e sono quindi sgravate, l’Imposta sul valore aggiunto (Iva), le tasse sulla proprietà dei terreni e sui giacimenti, le imposte sul reddito e sul lavoro, quelle sul tabacco e quelle sull’alcol.