Il kit per la salute dell’anziano comprende una terapia naturale per tenere in allenamento il cervello e difendere il patrimonio della memoria. Parole crociate, partite a carte, letture, non rimbambirsi davanti alla televisione, e semmai avventurarsi nel mondo del web. In realtà la memoria dobbiamo iniziare a non sprecarla molto prima dell’età avanzata, e non solo per una banale questione di prevenzione, ma per il fatto che la teniamo sotto pressione e la logoriamo, tutti i giorni, con i nostri stili di vita. Sbattersi da una parte all’altra, essere sempre in affanno, rincorrere un eterno presente senza l’ampiezza di un pensiero che porta indietro, verso il passato, e in avanti, verso il futuro: sono tutti fattori che indeboliscono la memoria. E ci rendono anche più fragili.

 

La memoria è un pezzo fondamentale della nostra salute, altrimenti non si capirebbe per quale motivo da bambini siamo stati torturati con le tabelline, e per non sprecarla ci sono due tipi di azioni molto utili. Nel primo gruppo rientra tutto quanto può avere a che fare con l’esercizio fisico, a partire da quei famosi trenta minuti al giorno di movimento. Tenete presente che uno sforzo, anche non eccessivo, prolungato per venti minuti, aumenta l’irrorazione sanguigna del cervello, e favorisce la rigenerazione di alcune zone dell’ippocampo, la sala di comando della nostra memoria. In questa categoria di attività rientrano anche la buona alimentazione, il sonno (come sempre è la prima medicina dell’uomo) e la capacità di coltivare i cinque sensi, con una naturale sobrietà (gli eccessi non portano mai veri benefici, neanche dalle parti del cervello).

 

Poi c’è la seconda parte dei rimedi naturali, che riguardano il nostro sistema di relazioni, la nostra vita sociale, e il modo con la quale la rafforziamo o indeboliamo. La difesa della memoria si incastra in una rete dove diventa fondamentale ciò che riusciamo a condividere con gli altri. Diversi studi scientifici, per esempio, dimostrano che qualsiasi passione produce migliori effetti ai fini dell’intensità con la quale ricordiamo le cose, se la coltiviamo in compagnia. Un solitario, a proposito del gioco delle carte, contribuisce a proteggere la memoria meno di una partita di scopone, nella quale ci misuriamo anche con la presenza di altri giocatori, ai quali dobbiamo rispondere delle nostre scelte. Infine, è fondamentale, per non sprecare la memoria, riuscire a fare una pulizia abbastanza frequente di ciò che abbiamo nel cestino della nostra testa. Non è necessario conservare tutto, e memorizzare tutto, anzi.  Elias Canetti, con una licenza poetica, così definiva i tre gradi della disperazione: “Non ricordarsi di nulla, ricordare qualcosa, ricordare tutto”.