La Posidonia oceanica spiaggiata sui litorali del Cilento diventerà biometano. Con la produzione di 1,3 milioni di kwh/annui di energia elettrica, destinati agli aderenti a una nuova Comunità Energetica. Accadrà in Cilento, ad Acciaroli, grazie a un innovativo impianto, il primo in Europa, per il trattamento della Posidonia oceanica spiaggiata. Un impianto in grado di risolvere il problema dello smaltimento della pianta acquatica, endemica del Mediterraneo e alleato prezioso nella lotta al climate change, che le mareggiate invernali trascinano spesso lungo coste ed arenili e, al contempo, di mitigare i costi economici e sociali, per famiglie e imprese, dell’approvvigionamento energetico. L’iniziativa è di una startup salernitana, Miras Energia, che ha sede ad Eboli e che è impegnata nel settore dello sviluppo di progetti di impianti di produzione di energia pulita e dell’efficientamento energetico. In questo caso si avvale della partnership con la società canadese di ricerche ambientali Anaergia. Tempi di realizzazione? Un anno.

Il vantaggio ambientale

“Il vantaggio ambientale è evidente, perché la riduzione della produzione del metano da fonte fossile è un obiettivo cui tutti dobbiamo tendere. –  spiega l’amministratore delegato di Miras Energia, Silvio Petrone – e in più, in questo caso, si risolve anche il problema dello smaltimento, a fine primavera, della Posidonia spiaggiata, che spesso crea qualche grattacapo alle amministrazioni. Abbiamo sviluppato una metodologia che, su speciali nastri a tamburo, consente di eliminare sedimenti sabbiosi e sale dalle foglie, restituendo la prima – depurata dagli eventuali idrocarburi – all’ambiente. La Posidonia, insieme a una restante quota di frazione organica dei rifiuti solidi urbani, verrà così trasformata in biometano”. Un processo che avviene grazie alla digestione anaerobica: come per altre biomasse, in totale assenza di ossigeno, con batteri, enzimi o microrganismi, la Posidonia conferita nell’impianto viene trasformata in metano (60%) e anidride carbonica (40%), con tracce di altre sostanze gassose.

Posidonia, una prateria sottomarina per catturare la plastica

Lo studio di fattibilità evidenzia come a fronte della ridotta dimensione dell’impianto (che riceverà il conferimento di appena due camion al giorno) sarà possibile massimizzare i benefici ambientali e sociali per il territorio. “Un’idea vincente – annuisce il sindaco di Pollica, Stefano Pisani – che ci ha visti in piena sintonia con la startup. Acciaroli ospiterà un impianto che non impatta sul territorio, per dimensioni e portata, e che ci consentirà, una volta esaurito il ruolo costruttivo della Posidonia, fondamentale per mitigare l’erosione costiera nel corso delle mareggiate, di produrre energia in piena autonomia, insieme ai Comuni costieri limitrofi (da Agropoli a Castellabate, da Montecorice a  San Mauro), componendo una vera e propria comunità energetica. I nostri cittadini avranno fornitura elettrica a un costo minore e uno sgravio consistente per quanto riguarda i costi dello smaltimento dei rifiuti. Pollica ha una percentuale di raccolta differenziata che supera l’80%”. Non solo: l’idea è quella di impreziosire un percorso naturalistico da riqualificare con un impianto nuovo da mostrare ai turisti e in grado – dice il primo cittadino – “di mostrare anche ai turisti un circolo virtuoso ambientale che abbraccia anche isola ecologica e depuratore”.

L’investimento

L’investimento è di una startup, il Comune incassa le “royalties” per l’utilizzo del suolo e, a costo zero, ottiene così una serie di vantaggi. “La gara per l’affidamento del progetto è aperta a tutti – aggiunge il sindaco – nell’interesse della comunità e della ricerca scientifica e dell’innovazione”. E chissà che Pollica tracci una nuova rotta da seguire. “Un esempio di economia circolare attuale e necessario, replicabile altrove”, applaude Valerio Calabrese, direttore del Museo Vivente della Dieta mediterranea e del Mare di Pioppi, frazione di Pollica. “Con le nostre attività – prosegue – monitoriamo l’ampia prateria di Posidonia nel mare di Pioppi, mostrando al grande pubblico il ruolo ecosistemico di una pianta marina che è un indicatore biologico di qualità delle acque e nursery di tante specie. Il progetto di Acciaroli segna una nuova strada, a fronte di linee ministeriali non chiare sulla destinazione della Posidonia spiaggiata, che alcuni Comuni provvedono a interrare in loco, altri a rimuovere e smaltire, altri ancora a restituirla al mare. In più, in Campania non abbiamo abbastanza impianti di compostaggio capaci di trattare la frazione organica dei rifiuti: questa può rivelarsi così una nuova pagina tutta da scrivere”. Favorevole anche il parere di Legambiente Campania: a Green&Blue la presidente Mariateresa Imparato parla di “progetto ambizioso e concreto esempio di economia circolare, in grado di raccogliere la sfida non più procrastinabile della transizione ecologica trasformando un problema in risorsa, con impatto positivo per la comunità in termini ambientali ed ecologici”.