Oggi si parla tanto di transizione ecologica. Ma forse senza focalizzare l’attenzione su alcuni dei protagonisti di questo passaggio che epocale. Per esempio tutti quelli impegnati a coltivare la terra, a proteggerla, a farla fruttare. Cioè gli agricoltori. I quali hanno bisogno di risorse, di strumenti e di incentivi adeguati alle sfide in atto. Sostenere l’agricoltura significa comprenderne il ruolo strategico e insostituibile di un settore economico primario. Un ruolo che non è solo quello di produrre cibo sano e sicuro, ma pure quello di assicurare la tenuta e lo sviluppo dei territori. A ciò si aggiungono la salvaguardia del suolo contro il dissesto idrogeologico e i cambiamenti climatici, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’aumento della sostenibilità dei processi produttivi e la difesa del paesaggio e della biodiversità.

Ora tocca al mondo dei trasporti affiancare l’agricoltura in una missione così importante e delicata. Lo testimonia l’accordo stretto tra Coldiretti-Gruppo FS Italiane in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione tenutosi a Roma. Una ferrovia funzionale allo sviluppo sostenibile della filiera agroalimentare. Uso di sostanza ecologiche da bioeconomia circolare lungo i binari.

Rigenerazione del patrimonio immobiliare per i mercati contadini di Campagna Amica. Sfruttamento di terreni prossimi alle ferrovie e alle strade per la produzione di energie rinnovabili. Questi alcuni degli obiettivi dell’intesa, che prevede però progetti a tutto campo nell’ottica di un modello di sviluppo collaborativo e  sostenibile. Tra le ipotesi allo studio c’è quella di ospitare, negli edifici dismessi o nelle piccole e medie stazioni, i mercatini agroalimentari, ma anche fiere ed eventi di più ampio respiro. Si pensa anche di convertire spazi e terreni oggi in seno a FS Italiane alla futura produzione di energia green e fotovoltaica, evitando così di sottrarre risorse utili al settore agricolo nazionale. Ulteriore tema, la definizione di programmi innovativi sull’utilizzo di sostanze da chimica verde nei terreni di reciproca competenza, come le aree prossime ai binari.

L’obiettivo finale è di mantenere efficienti i 17mila chilometri della rete ferroviaria in modo ecologico e sicuro attraverso lo studio e il test di prodotti totalmente green, biodegradabili nel suolo, che non generino residui nel terreno o nelle piante trattate.  Coldiretti e FS Italiane confermano così un impegno reciproco per un modello di sviluppo in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, oltre che con le strategie europee Green Deal e Farm to Fork. Sempre nella direzione della tutela dei terreni agricoli e della capacità produttiva dell’agricoltura italiana, va l’idea di usare aree ferroviarie e stradali per la produzione di energie rinnovabili come alternativa all’ uso dei campi coltivati.  L’accordo prevede inoltre lo studio di soluzioni logistiche integrate per le filiere agroalimentari (soprattutto verso la Germania) contestualmente alle infrastrutture connesse (vedi Pnrr) e ad appositi accordi di fornitura di prodotti per le aziende.

Va infine ricordato che il settore dell’agricoltura, durante gli ultimi anni, è riuscito a ridurre le emissioni del 25% e a limitare del 27% il consumo di acqua e il ricorso alla chimica. Tutto questo accrescendo del 56% le superfici biologiche e del 690% la produzione di energie rinnovabili e biomasse. E sequestrando 0,5 tonnellate di CO2 per ettaro di terreno all’anno. Una funzione che fa il paio con quella di boschi e foreste, che assorbono fino al 40% delle emissioni di gas serra a livello globale e, solo in Italia, trattengono circa 90 milioni di tonnellate di anidride carbonica.