“Trichechi dallo spazio!!!” la voce sembra uscita da un filmato degli anni Cinquanta e invece apre il video su Youtube con cui il Wwf chiama a raccolta i cittadini per contare quanti trichechi Atlantici (Odobenus rosmarus) siano rimasti e, in particolare, quanti ne rimangono nel mare di Laptev, al nord della Siberia. Il Wwf, insieme al British Antarctic Survey (Bas), invita a diventare “detective di trichechi” attraverso l’osservazione di migliaia di immagini degli animali, che saranno scattate dai satelliti in quattro anni. “Potete contribuire alla salvaguarda della specie – dice il Wwf sul suo sito – dedicando anche soltanto mezz’ora del vostro tempo al progetto”.

Iniziare la ricerca e aiutare gli scienziati a capire quanto si è ridotta la popolazione di trichechi e in che modo questa diminuzione è legata al cambio climatico è facile, a patto che si capisca l’inglese. Basta registrarsi sul sito e seguire le istruzioni, che comprendono facili tutorial. Le immagini da visionare sono circa 600mila e ciascuna visualizza un’area di 200 metri quadrati. Non ci si può aspettare di vedere un bel tricheco zanne e baffoni: per lo più si vedono i punti in cui i trichechi si raggruppano e bisogna cercare di contare quante sagome distinte ci sono.

È un passatempo divertente, che può diventare un’alternativa ai giochini sul telefonino, soprattutto perché non tutte le immagini contengono i trichechi ma danno davvero l’idea di fare un giretto tra i ghiacci. “Di solito i trichechi passano la maggior parte del tempo sulla banchisa da cui si tuffano per procacciarsi il cibo – spiega Nikhil Advani del Wwf – ma poiché il ghiaccio si riduce, si raggruppano sempre più sulla terraferma dove devono poi percorrere distanze molto più lunghe, fino a 250 miglia andata e ritorno, per raggiungere le loro riserve di cibo”. Un dispendio di energie extra, che sta mettendo a rischio la loro sopravvivenza.

“Le nostre azioni collettive si sommano a qualcosa di potente e vogliamo coinvolgere mezzo milione di persone nei prossimi 4 anni per aiutare a rivedere le immagini raccolte ogni anno – spiega il Wwf – I satelliti nello spazio catturano continuamente immagini della Terra e sono immagini ad alta risoluzione. Sono strumenti preziosi, anche perché i satelliti non disturbano i trichechi e aiutano a osservare vaste aree contemporaneamente, molte delle quali normalmente sarebbero difficili da raggiungere”.

A causa del cambio climatico, in tutto l’Artico il ghiaccio marino si forma più avanti nella stagione e scompare prima, limitando la quantità di spazio disponibile per l’aggregazione dei trichechi. Anche il ghiaccio marino galleggiante estivo si sta ritirando più a Nord, dove l’acqua è troppo profonda perché gli animali possano tuffarsi e nutrirsi: i trichechi infatti cercano cibo su fondali non più profondi di 80 metri. Il progetto del Wwf e del Bas naturalmente non conta soltanto sulla citizen science e scienziati di tutto l’Artico sono coinvolti nella ricerca per capire come i trichechi si stanno adattando al mutamento del loro ambiente, osservando un’area di migliaia di chilometri in Russia, Groenlandia, Norvegia e Canada.

La ricerca si concentra in quest’area perché mentre la popolazione di trichechi del Pacifico non si ritiene abbia subito diminuzioni consistenti, i trichechi dell’Atlantico e quelli del mare di Laptev sono invece confinati in zone sempre più ristrette. I dati del Wwf stimano che ne siano rimasti circa 25mila nell’Atlantico, 200mila nel Pacifico e 5mila nel mare di Laptev. Un tempo la loro sopravvivenza era minacciata dalla caccia commerciale per le loro zanne, mentre i popoli nativi artici li cacciano per la loro carne, la pelle e il grasso.