Per fare un albero ci vuole un seme. Oppure il sogno di un artista, una visione superiore. I linguaggi dell’arte contemporanea devono, pena una noiosa autoreferenzialità, spingersi all’azione, al coinvolgimento, alla esplicita dichiarazione di intenti, che siano poetici o fattuali. O tutti e due insieme, uniti in una storia che comincia da una performance partecipativa, col coinvolgimento attivo di cittadini e studenti, e culmina nella realizzazione di una installazione site specific. L’inizio è Piazza Ruggero Alfonso, a Caserta; la fine è al Bosco Vecchio del Parco Reale della meravigliosa Reggia. In mezzo a questi due punti cardinali stanno le visioni di una donna e un artista con la volontà di un portato simbolico che si rivolge agli alberi, all’interno di una programmazione volta alla creazione di un Museo Verde.

La prima donna è la direttrice della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei, che ha emanato un bando pubblico proprio con questo tema: “Creazione contemporanea e Museo Verde – Wooden Renaissance – A site-specific growth”, rivolto alla realizzazione di opere d’arte contemporanea a partire dal legno degli alberi del Parco Reale abbattuti dal maltempo o malati ma anche utilizzando altri materiali legnosi presenti a terra. Un bando pieno di senso, del luogo e del tempo. Che ha vinto l’artista di vaglia siciliano Sasha Vinci (classe 1980), artista di vaglia, con alle spalle interventi di arte pubblica legata prevalentemente ai fiori, per esempio, a muraglie umane di fiori, e ad un’originale ricerca estetico-formale che mette in relazione, e in azione, persone e natura, paesaggi e oggetti, con una sofisticata e colta declinazione concettuale fatta anche di corone di pane.

Sasha Vinci, “Piccola Primavera Dorata” (foto: Raffaele Ferraro) 

Non è l’unico vincitore della prima edizione di questo bando: hanno vinto anche Francesca Borrelli, Roberto dell’Orco e Alice Padovani. Ma si parte con “Piccola Primavera Dorata”, questo è il titolo del progetto di Vinci, e si parte letteralmente (sabato 23 ottobre, alle 10, da Piazza Ruggero Alfonso) mettendo al centro del corteo l’albero, un santo laico da festeggiare, entità garante di sopravvivenza e continuità, di respiro e conoscenza di sé.

Quello cui ha pensato Vinci è come un rito iniziatico: si parte umani e, camminata facendo, ci si transustanzia in legno, quindi in albero. Sentite un po’ che bello: nei giorni prima della performance, l’artista ha misurato altezza, larghezza e profondità del capo di ciascun partecipante. Con queste tre dimensioni, ha poi ricavato dei parallelepipedi regolari che rappresentano simbolicamente l’identità dell’individuo. Ciascuno terrà in mano il suo solido di legno, per tutto il corteo, preceduto da alcuni componenti della “Banda Blondeau” e della “Banda Città di Caserta” che, per l’occasione, eseguiranno un componimento inedito, una marcia sinfonica composta dal musicista Vincent Migliorisi. Cittadini e studenti, uniti dalla musica, percorreranno le vie del centro fino al punto prestabilito nel Bosco Vecchio del Parco Reale, in cui potranno deporre il proprio solido, astratto simulacro; nei giorni dopo la performance, l’artista interverrà assemblando tutti i solidi in un “Axis mundi“, un Albero del mondo, monumento collettivo simbolo di una società che aspira al cambiamento e alla condivisione. Come in una comunità ideale, o come dovrebbe essere in ogni relazione umana, ciascun elemento sarà lì per sostenere l’altro, senza gerarchie.

Lungo il perimetro, e nell’installazione, verrà piantata l’Hedera Helix che, crescendo, ricoprirà tutta la struttura, creando un microsistema verde in totale consonanza col luogo che l’accoglie, nonché habitat per insetti e animali. Nelle parole di Vinci, “Piccola Primavera Dorata” è “elogio alla rinascita, per ritornare a vivere superando la crisi comunicativa, relazionale e sociale che si sta attraversando“. E mettere al centro gli alberi è senz’altro una via.