In contemporanea ai lavori della Cop27 in Egitto domani 12 novembre 2022 Fridays For Future Italia  terrà in varie piazza d’Italia presidi e manifestazioni. Lo annuncia l’organizzazione precisando che sono previsti eventi a Roma, Milano, Padova, Torino, Forlì, Verona e altre piazze.

“In Egitto da quando Abdel Fattah Al-Sisi ha preso il potere nel 2013 con un colpo di stato militare, vige uno dei regimi più repressivi della storia di questo Paese, in cui ogni forma di dissenso politico è represso con arresti e torture: a oggi ci sono 60.000 attivisti per i diritti e per l’ambiente dietro le sbarre”, scrivono gli attivisti.

 

“Il governo egiziano nella Cop sta inscenando un vero e proprio reality show pagando attrici e attori affinché questi interpretino il ruolo di attivisti per il clima che portano avanti finte istanze preconfezionate dal governo egiziano. Nonostante ciò sarà possibile per alcuni gruppi, selezionati e controllati dallo Stato, manifestare con tanto di cartelloni nel deserto, davanti alle telecamere; in questo modo l’Egitto può apparire come una società libera e democratica e tutelare i propri interessi garantendo gli investimenti stranieri”, si legge ancora nella denuncia degli attivisti.

Cop27, pugni alzati e silenzio: la protesta delle attiviste in bianco

Secondo gli attivisti di Fridays for Future “le Cop hanno fallito una dietro l’altra, e dopo 27 anni di negoziati stiamo ancora andando nella direzione sbagliata. Non è questo il modo in cui si affronta una crisi globale”.

 

Per l’organizzazione “la parola cardine di questa Cop deve essere ‘riparazione’ dei Paesi più ricchi e che emettono di più verso i Paesi più colpiti dalla crisi climatica ma che meno l’hanno causata. L’Italia e gli altri paesi storicamente responsabili della maggior parte delle emissioni hanno il dovere di garantire i 100 miliardi di dollari all’anno per garantire ai Paesi più vulnerabili di poter effettuare la transizione. E serve anche che vengano garantiti i fondi per le perdite e i danni. Mentre il nuovo governo sembra essere interessato solo a nuove trivellazioni nell’Adriatico per quantità irrisorie di gas e l’impegno finanziario preso in questa Cop è un decimo del necessario e ancora una volta perlopiù in forma di prestiti e non a fondo perduto”.