L’occhio di un uragano è, per ovvie ragioni, il punto più impraticabile da esplorare per un esperto umano. Ma per gli speciali droni galleggianti del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) è quasi un gioco da ragazzi. Riuscire ad attraversare un uragano – resistendo a venti che superano i 200 km/h – e raccogliere minuto per minuto dati sulla temperatura dell’acqua, sul vento e la pressione atmosferica è il modo migliore per perfezionare le previsioni sulla forza dell’uragano che si abbatterà sulle coste.