Trentamila a Roma, diecimila a Milano e altrettanti a Torino. Fridays for Future torna nelle piazze di tutta Italia, come nel resto del mondo, il giorno del Global Strike, lo sciopero globale contro la crisi climatica. A due giorni dalle elezioni il movimento italiano lancia slogan alla politica per chiedere che la lotta al riscaldamento globale diventi una priorità. È al prossimo governo in carica che giovani e meno giovani, studenti e insegnanti, attivisti e cittadini scesi in strada si rivolgono invitando a non disertare le urne il 25 settebre. Un sogno, una speranza dettata anche dalla rabbia. Tanti gli striscioni e i cartelli di protesta contro una campagna elettorale lontana dalle motivazioni che spingono i ragazzi a preoccuparsi dell’ambiente e, quindi, del loro futuro.

 

Nelle città d’Italia, da Bolzano a Palermo fino a Genova, le manifestazioni si sono snodate come previsto con serpentoni colorati e pacifici, ma con messaggi di dissenso per la politica a favore dei combustibili fossili che finora ha guidato Palazzo Chigi. Dai cortei, dunque, un appello anche agli elettori, con il supporto dei politici che hanno deciso di sostenere la causa di FFF: “Date priorità al clima, date priorità alle persone”.

Ad Ancona studenti e attivisti dei centri sociali hanno lanciato sacchi di fango contro la sede della Regione per protestare contro la mancata allerta del 15 settembre, quando il nubifragio che si è abbattuto sulle Marche ha causato 11 vittime e provocato danni ingenti. Gli slogan richiamano l’attenzione su temi più caldi: stop all’uso di combustibili fossili, no agli inceneritori per prediligere recupero, riciclo e riuso, lotta urgente al cambiamento climatico che vuol dire anche lotta per i diritti e la sopravvivenza.

 

Attacchi al governo Draghi, ai partiti che ne hanno composto la maggioranza e a Confindustria: “La rabbia degli studenti oggi in piazza. Contro l’alternanza scuola-lavoro sostenuta da centrodestra, centrosinistra e Cinque Stelle, che si ostinano a difenderla anche di fronte all’evidenza. Non si può morire a 18 anni lavorando gratis. Sono tutti responsabili della morte di Giuliano, di Lorenzo, di Giuseppe. No alla scuola di padroni e Confindustria. È solo l’inizio. #BASTASTRAGE“, si legge nei su qualche cartello.

 

Ma non tutto è perduto. “Abbiamo dimostrato di avere dei contenuti, una soluzione esiste e la stiamo costruendo insieme, a partire da questo corteo “, dicono da FFF Torino invitando i partecipanti a un’assemblea pubblica mercoledì 28 settembre. D’altronde l’agenda climatica diramata da Fridays for Future è molto più dettagliata di qualsiasi altro programma politico sfoggiato dai partiti nell’ultimo mese di campagna elettorale. L’attivismo proseguirà oltre le piazze gremite, nella vita di tutti i giorni: prima e dopo il voto.


Il Global Strike si è svolto in tutto il mondo, da Berlino a Islamabad, per rimarcare l’urgenza di misure di adattamento e mitigazione contro il riscaldamento globale, a partire dalla decarbonizzazione e da un taglio netto alle emissioni.

La protesta globale ha acceso i riflettori sul clima di cui poco si è parlato all’Assemblea dell’Onu in corso a New York. E di cui si parlerà di più forse alla Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà dal 6 novembre in Egitto.

Soprattutto gli attivisti di Fridays For Future in Africa, come Vanessa Nakate, chiedono con le manifestazioni di oggi una svolta nei negoziati, sottolineando che sono i Paesi più poveri a risentire di più della crisi climatica.

Sul suo profilo Twitter l’attivista svedese Greta Thunberg, la fondatrice del movimento, ha partecipato postando video e foto delle manifestazioni dall’Austria al Pakistan. In piazza c’era anche lei, di fronte al parlamento svedese con altri otto attivisti, mostrando un cartello con scritto: “Settimana 214 di sciopero scolastico” e un altro foglio per chiedere “una finanza per le perdite e i danni del clima adesso”.

Le manifestazioni in cifre (secondo FFF)

  • Roma: 30mila
  • Milano: 10mila
  • Napoli: 5mila
  • Padova: 3mila
  • Torino: 10mila
  • Brescia: 4-5mila
  • Firenze: 3mila
  • Bolzano: 1000
  • Catania: 1000
  • Piacenza: 300
  • Pavia: 400
  • Lucca: 400
  • Gorizia: 1.000
  • Cagliari: 300
  • Pistoia: 300
  • Teramo: 300
  • Perugia: 200
  • Forlì:350
  • Udine: 150
  • Voghera: 70
  • Pesaro: 350
  • Bari: 350
  • Mantova: 300

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I cortei in diretta

13.24 Politica e ironia negli slogan

“Come mai i soldi per il clima non ci sono mai”, hanno cantatao i ragazzi di Fridays For future in piazza a Roma. Politica nazionale e locale nei cartelli. I problemi dei trasporti nella capitale con il disegno di un autobus in fiamme e la scritta “Atac Roma is on fire”. “I Meloni li voglio solo nella macedonia”, si legge su un altro cartello, “Non sciogliamo i due poli, sciogliamo il terzo polo” è scritto su un altro mentre un terzo vede la scritta “Agenda Draghi” sbarrata e corretta con agenda climatica. Un ragazzo poi chiede “Più pinguini, meno Salvini”. Il clima sta cambiando la politica?”, domanda un’altra scritta. I manifestanti cantano Bella ciao, scandiscono “Siamo tutti antifascisti” e “Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città”. La maggioranza dei cartelli racconta l’emergenza climatica con giochi di parole e disegni satirici. “Ci scioglieremo come le boy band”, “Sopra i 40 gradi solo gli alcolici”, “Bro non respiro”, “il Pianeta è nostro levatevi di dosso”, “Il Titanic nel 2022 non avrebbe avuto problemi”, “distruggi il capitalismo, non il pianeta”. Altri guardano a lavoro e giustizia sociale: “Crisi climatica e sfruttamento sono i giovani a pagare”, è scritto su un grande striscione. Su un altro cartello si legge: “Di scuola e lavoro non si può morire”.

13.30 – A Bolzano: “Change is now”

Oltre a radunarsi in piazza del Tribunale alcuni attivisti hanno anche lasciato diverse grandi scritte in vernice bianca sulle strade della città come “Change is now” in piazza Erbe e “Vote for climate” in piazza Walther, che in parte sono già state cancellate dal Comune di Bolzano.

13.18 – Milano: 10mila in piazza

“L’onda verde oggi ha riempito di nuovo le strade di Milano”. Così esulta sui social Fridays for Future, al termine del corteo indetto per lo sciopero del clima, a cui – secondo gli organizzatori – hanno partecipato “oltre 10mila persone”, scese in piazza “per la giustizia climatica”.

13.10 – Maurizio Landini (Cgil) in corteo

“Siamo già in ritardo, occorre cambiare il modello di sviluppo e occorre cambiare anche la cultura che in questi anni ha messo al centro il profitto e il mercato. Bisogna mettere al centro la persona, il lavoro, qualità della vita e giustizia sociale. Bisogna rispondere a questa domanda di cambiamenti  con investimenti e avviare un vero processo di giusta transizione economica”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che questa mattina ha partecipato alla manifestazione per il clima.

12.48 – In piazza anche il Wwf Young

Ha aderito alla manifestazione di oggi in tutta Italia anche la community Wwf Young, coinvolta a livello locale, “nell’organizzazione della marcia e partecipando attivamente ai cortei”. La community giovane “ribadisce l’importanza di trattare in modo integrato i problemi economici con quelli ambientali per attuare la transizione, dare un impulso senza precedenti al risparmio e all’efficienza energetica, porsi l’obiettivo di approvvigionarsi al 100% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2035, approvare una legge sul clima e un codice della natura che riorganizzi tutte le normative a tutela della biodiversità, nonché di una legge sul consumo del suolo”. Secondo il Wwf Young “i prossimi 5 anni saranno cruciali per contrastare la crisi ambientale in atto. La legislatura entrante è quella più vicina che mai agli obiettivi fissati al 2030, bisogna agire bene, e subito”.

12.39 – A Napoli occupato il porto: “No grandi navi”

‘Occupato’ il porto di Napoli per dire no alle grandi navi e al cambiamento climatico. Un’azione simbolica dei ragazzi che partecipano alla manifestazione di Friday for future al grido di “Fuori le grandi navi dalle città”.

12.09 –  Ancona: sacchi di fango per ricordare le Marche

Il fango dell’alluvione sulla sede della Regione Marche. La protesta dei Fridays For Future ad Ancona per ricordare le vittime dell’ondata di maltempo, gli ingenti danni e soprattutto la fase della mancata allerta del 15 settembre. Circa 300 i giovani, gli studenti e gli attivisti che sono arrivati sotto Palazzo Raffaello, sede della Giunta regionale per protestare contro le politiche ambientali della Regione.

I Fridays For Future imbrattano col fango di Senigallia la Regione Marche

12.08 – A Cagliari 300 in piazza: “Ecco la nostra agenda climatica”

“La data del 23 settembre è particolarmente significativa per noi giovani, perché cade a un paio di giorni dalla elezioni politiche. Abbiamo deciso di far sentire la nostra voce e di far conoscere le proposte contenute nella nostra agenda climatica, che ruotano attorno ai temi dell’energia, dell’acqua, della sostenibilità e della necessità di ridurre le emissioni”. Bianca Pili, 24 anni, referente per Cagliari del gruppo nazionale del Friday for Futures e studentessa universitaria, spiega perché stamattina con altri 300 giovani è scesa in piazza per lo sciopero globale del clima. “Sono delle proposte politiche che vorremmo siano recepite e inserite nelle agende programmatiche sia a livello regionale che nazionale”, chiarisce Pili. “La nostra generazione è spaccata tra il desiderio di avere accesso a un determinato stile di vita e, di fatto, alla probabilità che questo non si possa alla fine raggiungere e avere. Se non riduciamo le emissioni, nei prossimi dieci o vent’anni per noi non ci sarà più un futuro”.

 

“Il cambiamento climatico riguarda la nostra generazione in maniera più impattante rispetto alle altre”, ricorda Isha Bashir, 18 anni, referente del movimento dell’Unione degli studenti di Cagliari, “perché noi saremo costretti a vivere nel pieno della crisi del clima e le previsioni per il futuro non sono purtroppo assolutamente buone. Si prospettano cambi di temperatura che vanno dai 2° ai 5°C, con le conseguenti catastrofi climatiche, che già stiamo vivendo. Vediamo le nostre città e campagne distrutte da alluvioni e incendi. Come Unione degli studenti abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa perché rappresentiamo a parte più giovane della popolazione, quella che vuole cambiare le cose e può farlo. Abbiamo la forza, il vigore, lo spirito giusto per farlo”.

 

11.50 A Milano flash mob contro l’alternanza scuola-lavoro

Tutti seduti a terra, a gambe incrociate, ad osservare un minuto di silenzio in memoria degli studenti che hanno perso la vita nel corso dell’alternanza scuola-lavoro: il corteo dei Fridays for Future a Milano si è fermato in piazza Velasca, nei pressi della sede di Assolombarda, per ricordare le vittime Giuseppe Lenoci, Lorenzo Parelli, e Giuliano De Seta, l’ultimo morto il 16 settembre scorso in provincia di Venezia. Hanno alzato cartelli rossi con scritte bianche: “Giuliano, Lorenzo, Giuseppe. Per ogni vittima. Contro il sistema colpevole”. Concluso il minuto di raccoglimento uno studente ha detto al megafono: “Sono stati uccisi dall’alternanza scuola lavoro e da Confindustria, che mettono a rischio nostre vite, il nostro pianeta e la nostra formazione: un sistema per cui i profitti sono più importanti delle nostre vite”.

 

11.45 – A Roma contro i partiti

Piazza Esedra è gremita di giovani: “Chiederemo al nostro popolo di votare per chi nel proprio programma prevede politiche per il contrasto al cambiamento climatico, ma non faremo endorsement”, dice all’agenzia Dire Filippo Sotgiu, uno degli organizzatori della manifestazione.

 

11.18 – La partenza del corteo a Torino

A Torino gli studenti si sono dati appuntamento in piazza Statuto e lo striscione che apre il corteo è: “Difendiamo il nostro futuro, basta stragi”. Come chiesto dagli organizzatori non ci sono bandiere politiche, anche se molti partiti stanno facendo volantinaggio a margine del corteo. Partecipano i ragazzi di Extinction rebellion e anche i No Tav.


11.14 – La partenza del corteo a Napoli

A Napoli il corteo è partito da piazza Garibaldi, migliaia gli studenti in marcia dietro lo striscione “Rivoluzione ecologica ora”. Dai manifestanti viene un appello al prossimo governo per affrontare le questioni ambientali. “In campagna elettorale non si è parlato di ecologia” denunciano. I ragazzi di Fridays For Future in Campania stanno monitorando in particolare il ciclo dei rifiuti.

Napoli, Fridays For Future: “Ambiente fuori dalla campagna elettorale”


11.08 – La partenza del corteo a Firenze

Un migliaio in piazza a Firenze. Dalle scuole e dalle università i “ragazzi del clima” si sono ritrovati in piazza Santissima Annunziata a Firenze intorno alle 9,30.


10.15 – Kyoto Club: “Con i giovani contro la crisi”

Kyoto Club sullo sciopero globale: “I giovani che oggi scendono nelle piazze dei principali centri italiani, come in migliaia di città in giro per il mondo – afferma il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini – segnalano la gravità della minaccia. Qualunque sia l’esito elettorale, il nuovo governo non potrà ignorare il fatto che la crisi climatica rimane una delle principali preoccupazioni dei cittadini. Infatti, se c’è abbastanza pressione pubblica, chiunque vinca le elezioni deve considerare le persone che sono scese in piazza per chiedere protezione del clima. E, contemporaneamente, è necessario che la classe dirigente punti ad avviare una seria politica di decarbonizzazione basata sul forte rilancio delle rinnovabili, sul decollo della mobilità elettrica, sulla riqualificazione spinta degli edifici e su una industrializzazione Green del paese. Senza dimenticare- conclude- la messa in sicurezza di un paese estremamente esposto all’emergenza climatica”

9.53 – Milano: “Agenda climatica ora”

A Milano in marcia dietro lo striscione “Agenda climatica ora!” per chiedere attenzione e azioni concrete per affrontare l’emergenza climatica. Il corteo studentesco organizzato da Fridays For Future per lo sciopero globale per il clima è partito da Largo Cairoli, dove si erano concentrati i gruppi partiti dalle diverse scuole.