Quanto ne sanno gli italiani di economia circolare? E, in particolare, quanto pensano sia applicabile all’interno del settore tech?

Sono i temi di un sondaggio condotto da SWG e commissionato da Swappie, la startup finlandese che ha portato all’attenzione del mondo il termine “ricondizionato” legato agli iPhone e che nell’economia circolare ha la propria ragione d’essere.

La ricerca rivela che nonostante l’Italia, insieme alla Francia, sia il Paese che lo scorso anno ha registrato le migliori performance di circolarità (68% di riciclo dei rifiuri contro la media europea del 35% e un tasso di uso circolare della materia del 21,6% contro il 12,8% europeo) solo un italiano su due ha familiarità con il concetto di economia circolare.

 

Di fronte alla definizione dei suoi principi guida (anche se nella ricerca di che swg le famose 3R, ridurre riusare, riciclare diventano ricondizionare, riusare, riciclare…), l’82% dei cittadini ne riconosce però il ruolo potenzialmente determinante per la tutela dell’ambiente. Rispetto alla sua effettiva capacità di diffondersi, invece, ci sono più scettici che ottimisti: il 23% è convinto che il modello di economia circolare avrà una diffusione notevole, mentre 3 italiani su 5 (59%) sostengono che l’economia circolare non riuscirà a diffondersi abbastanza per essere efficace.

Oltre la metà degli intervistati (57%, soprattutto donne e residenti al nord) ritiene che un nuovo modello di sviluppo più sostenibile basato sull’economia circolare sia un percorso già attuabile.

 

Non sorprende che l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti e l’utilizzo di fonti rinnovabili siano al primo posto tra le le pratiche più rilevanti da attuare, seguite da due punti chiave per Swappie, vale a dire il riutilizzo dei materiali e il riuso di prodotti già esistenti con un miglioramento delle caratteristiche originarie. La startup finlandese, che ha nell’Italia il suo mercato principale, promuove fin dalla sua fondazione nel 2016 il mondo del ricondizionato dando una seconda vita ai device tecnologici e riciclando componenti di iPhone che non possono invece essere rigenerati.

L’economia circolare è dunque un modello applicabile anche nel settore tecnologico: per 3 intervistati su 4 i rifiuti elettronici possono essere trasformati in risorse, avere una nuova vita e quindi essere re-inseriti nel mercato. Ad alimentare questa visione è anche la preoccupazione per la gestione degli e-waste, diffusa soprattutto tra gli over 40: per la metà di essi questo problema è infatti ancora sottovalutato.

Venendo al core business di Swappie (che ha deciso di rinnovare il brand, con un nuovo slogan, “Around for good” che richiama proprio alla circolarità), il ricondizionamento, per oltre la metà degli italiani un prodotto ricondizionato è simile al nuovo dal punto di vista del funzionamento (58%), mentre tra i giovani questa percentuale sale a oltre due terzi. Gli intervistati riconoscono inoltre che lo sviluppo del settore del ricondizionato potrebbe avere un impatto positivo nel limitare i rifiuti elettronici (87%) e nell’educare le persone a un modello di economia circolare (86%).