Nel video elaborato grazie allo studio dell’Università di Trento con l’agenzia spaziale europea Esa, si vede la città di Karthum, in Sudan, divorare sempre più suolo, una macchia rossa che si espande in un territorio dove l’impatto dei cambiamenti climatici è giù molto pesante. È uno degli esempi di come le prime mappe di copertura del suolo ad alta risoluzione svelano come l’Amazzonia, l’Africa sahariana e la Siberia siano cambiate in 30 anni.  È una straordinaria visualizzazione, diffusa in occasione della Giornata della Terra, di come il consumo di suolo dovuto alla costruzione di edifici, alle attività agricole e alla deforestazione sta modificando in maniera preoccupante aree fragilissime della Terra.

La ricerca di UniTrento ed Esa è un importante contributo per le stime globali dei cambiamenti nell’uso e nella copertura del suolo, indispensabili per quantificare gli scambi di gas serra tra il suolo e l’atmosfera e per aiutare la rendicontazione delle emissioni prevista dall’Accordo di Parigi. Con una risoluzione di 100 metri, le mappe esistenti che rappresentano l’evoluzione della copertura del suolo spesso non riescono a rilevare le attività legate alla deforestazione su piccola scala, all’agricoltura o la crescita di nuovi insediamenti, causando errori rilevanti nelle simulazioni degli scenari di evoluzione del clima. Per questo, aver portato la risoluzione fino a 10 metri è un traguardo fondamentale per le scienze del clima.