Dalle Muchate alle antiche fornaci Maiorana

Dalle Muchate alle antiche fornaci Maiorana

VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA (PA)

Un percorso sotterraneo che idealmente collega due luoghi – le Muchate e le antiche Fornaci Maiorana – che vi sveleranno l’animo più profondo della nostra città. Il comune denominatore di queste due esperienze alla scoperta del sottosuolo di Palermo, è proprio la discesa all’interno dei meandri palermitani. Come il professor Otto, il protagonista del romanzo di Julius Verne – il cui nome ha ispirato il nostro sottotitolo – che decide di esplorare il centro del pianeta, scopriremo un fantastico mondo pieno di cave, grotte, passaggi e tunnel

Escursione alle Muchate e alle antiche fornaci Maiorana

Le Muchate (il termine è di origine araba e da esso deriva il verbo siciliano “ammucciare” cioè nascondere) rappresentano una delle cave calcarenitiche sotterranee più estese della città. Il sito si trova nella zona di Via Castellana Bandiera non lontano dalla Fiera del Mediterraneo. La cava, la cui origine è attestata dal ritrovamento di diversi materiali ceramici al periodo arabo, ha continuato la sua attività di estrazione di roccia calcarenitica (tufo), fino agli anni ’30 del secolo scorso, quando è stata trasformata in una “fungaia” (proprio per l’elevato grado di umidità presente all’interno).

16 febbraio ore 9:00 via Ammiraglio Rizzo

MEZZI PROPRI

SERVIZIO GUIDA INCLUSO

€ 15,00 comprensivo di noleggio casco

max 25 partecipanti

16 febbraio

Durante la visita sarà possibile percorrere alcune gallerie e scoprire la storia dei “carusi” che le scavarono. Il frutto di quella fatica è visibile ancora oggi: con il materiale lapideo estratto, infatti, sono stati costruiti tutti i monumenti e le case storiche del capoluogo siciliano. Nella cava, su tre livelli, si trova la Calcarenite pleistocenica, che caratterizza il sottosuolo della Piana di Palermo.

Dopo la visita alle Muchate, continueremo il nostro tour sotterraneo alle Fornaci Maiorana. Ci sposteremo in via Cardinale Rampolla, con mezzi propri al secondo sito. Un luogo altrettanto magico e anche un mirabile esempio di archeologia industriale salvato dall’abbandono dagli attuali proprietari.

Le Antiche Fornaci, a poca distanza dal primo sito visitato alle falde di Monte Pellegrino erano adibite alla produzione di Calce, che nel dopoguerra era ancora utilizzata per la costruzione di abitazioni senza struttura portante.

Il processo consisteva nella rottura del materiale calcareo in pezzi più piccoli che poi venivano buttati dentro la fornace (al livello superiore) attraverso apposite bocche.

Le tre fornaci erano alimentate al secondo livello, più in basso, mentre il terzo livello scavato nella roccia serviva per raccogliere la calce, man mano che si formava nel processo di cottura, in piccoli carrelli metallici su rotaia, i quali poi mediante elevatori venivano riportati fuori sino al livello del suolo. Un’opera davvero monumentale e ingegnosa della quale si vedono emergere le canne fumarie delle fornaci.

Visitando il terzo livello si passa attraverso stretti cunicoli scavati nella roccia illuminati dalla luce fioca di lampadine elettriche, ed appoggiati alle pareti che sono state lasciate grezze ci sono ancora alcuni attrezzi utilizzati dagli operai, martelli pneumatici, picconi, resti di carrelli, ruote di ferro, come se tutto fosse stato lasciato lì da un momento e all’altro e fosse pronto per una ripresa dei lavori.

Con un po’ di immaginazione si possono udire il clangore degli strumenti, l’ansito delle ciminiere, il rombo delle fiamme, botti e tonfi, voci concitate e si può immaginare anche quanto fosse esposta al rischio di incidenti la vita di questi lavoranti, in un’epoca in cui ancora non esistevano reti di protezione e misure di sicurezza.

Un po’ di storia

Con l’avvento del cemento armato l’uso della calce venne ridotto e, a poco a poco, le fornaci caddero in disuso. Al tempo del loro massimo sviluppo le Fornaci Maiorana impiegavano dieci lavoranti adulti e dieci “carusi” (poco più che bambini, che facevano una sorta di apprendistato, ma erano in realtà una bassa manovalanza di “aiutanti” a prezzi stracciati). Le Antiche Fornaci furono acquistate dalla famiglia Maiorana nel 1945 e sono rimaste di loro proprietà da allora. Recentemente, i proprietari si sono armati di buona volontà e hanno realizzato diversi lavori di ripristino, rendendo questa struttura visitabile e restituendo così alla cittadina un pezzo del suo passato storico.

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