I lavoratori di una fattoria a energia solare in Kosovo hanno trovato un modo più ecologico ed efficiente per falciare l’erba attorno ai loro pannelli solari: un gregge di pecore. Più di 100 pecore, e alcune capre, pascolano due volte alla settimana presso il parco solare di Rogane, vicino alla cittadina di Kamenica, nel Kosovo orientale, dove sono installati più di 12.000 pannelli fotovoltaici.

 

“I lavoratori si sono resi conto che falciare i campi era molto difficile, così mi hanno chiesto di portare le mie pecore”, dice Rexhep Rrudhani, un pastore di 72 anni, mentre ordina ai suoi cani da pastore di guidare il gregge al pascolo sotto i pannelli. “Le pecore qui mangiano ogni tipo di erba, buona e cattiva, e puliscono tutto. Ne traiamo tutti vantaggio.”

Il Kosovo ha tra 12 e 14 miliardi di tonnellate di riserve accertate di lignite di bassa qualità (generalmente quella a bassa energia specifica, a causa dell’elevato contenuto di umidità e/o di ceneri, con più elevate emissioni inquinanti), il quinto giacimento più grande al mondo. Più del 90% della sua elettricità è prodotta dal carbone e il resto proviene da energia rinnovabile, principalmente eolica e solare. “Non consumiamo carburante usando i tosaerba”, ha affermato Arber Maliqi, direttore dell’impianto solare. “Generare elettricità dal sole e falciare l’erba con le pecore significa essere verdi due volte”.

Il precedente di Vienna

L‘utilizzo di pecore per la “manutenzione” di campi fotovoltaici non è una novità. Già da un paio di anni, infatti, 90 pecore si stanno “occupando” dell’impianto fotovoltaico di Schafflerhofstrasse a Vienna – Donaustadt, il più grande in Austria. L’area di oltre 12 ettari è perfettamente adatta al pascolo e, nel tentativo di massimizzare gli sforzi green della città, è stato deciso di utilizzare questi “tosaerba ecologici”.

“Funzionano meravigliosamente”, ha affermato il consigliere comunale per la protezione del clima Jürgen Czernohorszky. Per fortuna c’era già tutto il necessario per rendere la fattoria solare adatta alle pecore. I pannelli sono più alti del normale e i componenti elettrici sono installati in modo sicuro per gli ovini. Per preparare il terreno è stata seminata una speciale miscela di semi e il parco solare era già recintato.

I pannelli stessi fungono da riparo per gli animali quando piove o c’è il sole e un allevatore controlla il loro stato di salute una volta al giorno. Le pecore non solo forniscono un prato perfettamente curato, ma contribuiscono anche alla biodiversità della zona, poiché trasportano polline e semi nella loro lana.

“L’interazione tra ambiente e tecnologia è fondamentale. Questo è un progetto pilota qui, i sistemi open space possono essere progettati in modo ecologico!”, ha spiegato Michael Strebl, presidente del consiglio di amministrazione di Wien Energie, la società che ha realizzato il parco solare.

 

L’ampia area è sezionata in modo che il gregge non si perda. Le pecore hanno bisogno di circa cinque settimane per potare l’intero campo, portando semi e fertilizzante naturale sull’appezzamento. Gli animali sverneranno in un fienile vicino.

L’allevamento di pecore per impianti solari è un ottimo esempio di progetto ecologico ed efficiente in termini di spazio. Il sito era un’ex discarica di ghiaia della città, ma ora produce oltre 12 gigawattora di energia pulita che alimenta 4.900 famiglie viennesi. Questo importante progetto di protezione del clima f risparmiare 4.200 tonnellate di CO2 all’anno, portando Vienna sulla strada della neutralità del carbonio entro il 2040.

Il pascolo delle pecore nei campi fotovoltaici è stato reso possibile da una particolare tipologia di pannello solare che si sta diffondendo sempre di più, in quanto riesce a combinare la produzione di energia con la conservazione delle caratteristiche naturali dei terreni in cui vengono installati i pannelli.

Si tratta infatti di speciali moduli, sollevati da terra e orientabili da remoto, che consentono di sviluppare attività agricole (o pascoli, appunto) sotto il loro “tetto”. Nel caso delle coltivazioni, ad esempio, spesso si utilizzano sistemi tecnologici che regolano l’angolazione dei pannelli per intervenire sul fabbisogno idrico e l’umidità dei terreni. I microclimi che si creano permettono infatti alle piante di crescere e utilizzare, di conseguenza, l’energia prodotta dai pannelli anche per l’irrigazione. Diversi esperimenti agrivoltaici si stanno sviluppando negli Stati Uniti o in alcuni vigneti in Francia che, pare, siano particolarmente adatti a questo tipo di tecnologia.