Pietro ha trasformato il tempo concesso dal lockdown in risorsa. Lo ha usato per la conoscenza: era dalla terza media che voleva comprendere meglio il problema della crisi climatica e così ha fatto, si è messo a leggere e studiare. Quanto imparato, racconta, ha contribuito a trasformarlo in attivista: “Ho deciso che era il tempo di agire, per cambiare le cose anche qui a Pavia”.

Studente di liceo scientifico, 17 anni, Pietro Losio è oggi uno dei responsabili di Fridays For Future Pavia. Quando era in terza media, spiega, “c’è stato il primo grande sciopero, che mi ha colpito. In più la mia professoressa d’italiano ha contribuito a farmi interessare al tema. Ma è stata la pandemia a darmi il tempo per leggere tutti i libri che avevo comprato sull’argomento: da allora in poi ho deciso di unirmi a Fridays for Future”.

La stessa pandemia però, aveva anche “azzerato il gruppo di Pavia. Purtroppo, chiusi in casa, pian piano il gruppo locale si è disgregato, non funzionava più. Così a ottobre ho radunato un po’ di persone e lo abbiamo fatto rinascere, convinti che ci fosse bisogno anche di noi per il bene di questa città così cementificata”.

Grazie alla rinascita, per il grande sciopero globale del 25 marzo anche a Pavia finalmente dopo anni si terrà nuovamente un corteo. “Partiremo alle 9 dalla piazza del Castello Visconteo e attraverseremo le parti più importanti della città, dalle scuole sino al Comune. Abbiamo pensato di costruire uno sciopero diverso: non solo persone che camminano e manifestano, ma anche flash mob, spettacoli circensi, teatrali e attività varie. Vogliamo riprenderci le strade della città in maniera gioiosa per parlare di un problema serio”, spiega.

I problemi di Pavia, Losio li riassume partendo dalle difficoltà visibili della Pianura padana, soffocata da smog e oggi colpita dalla siccità. Nella sua città però è all’ordine del giorno la questione “della logistica e della cementificazione, un tema che preoccupa sia noi ma anche i lavoratori, per il futuro. Poi c’è una zona a cui teniamo molto: l’oasi del Risone di Siziano. È una zona umida molto importante, una delle ultime della nostra provincia, che è riserva di biodiversità e risorsa come assorbimento di CO2 e ciclo dell’acqua. Purtroppo però sia per interessi economici, che puntano a costruire, sia per la caccia, questa area è costantemente minacciata”.

Il giovane studente racconta infine della necessità di agire localmente, di battersi per “proteggere quest’area, una risorsa fondamentale in una provincia dove tutti i giorni purtroppo conviviamo con la raffineria Eni di Sannazzaro, che è sempre lì che ci guarda. Questi problemi, così come una mobilità sostenibile che manca, sono quelli che mi spingono, dopo avere imparato la fragilità di questa Terra leggendo, a scendere con convinzione in corteo per manifestare e chiedere un futuro diverso per Pavia”.