A un anno dalla nascita del ministero della Transizione ecologica arriva il bilancio messo a punto dalle principali associazioni ambientaliste del Paese, che tra “attese deluse” e “mancanza di coraggio” non ne tracciano un andamento proficuo. In fila Wwf, Greenpeace, e Legambiente bocciano sostanzialmente la linea del dicastero guidato da Roberto Cingolani e nato sotto il governo di Mario Draghi: dalla lotta ai cambiamenti climatici alla tutela della biodiversità fino all’economia circolare.

E, per esempio già dalla manifestazione prevista domani nelle piazze e in luoghi simbolo (Civitavecchia, Ravenna, La Spezia, Napoli, Brindisi, Pescara, Portoscuso-Portovesme, in Sardegna) una lista di oltre 40 sigle di organizzazioni e comitati protesteranno in particolare contro il gas e il nucleare; entrambi riportati in voga sia dalla recente proposta di tassonomia Ue che dalle ipotesi da mettere in campo per attenuare il caro-energia (come per esempio l’aumento della produzione di gas nazionale).

Il primo anno di transizione ecologica, con la nascita del ministero ad hoc, per le tre associazioni si chiude con “attese deluse e mancanza di coraggio e coerenza agli obiettivi del Green deal”. Il Wwf, Greenpeace, e Legambiente parlano di anno “negativo, tra poche luci e troppe ombre, sul concreto avvio della transizione ecologica del governo Draghi”.

E fanno presente come “sulle scelte relative allo sviluppo sostenibile e alle due principali emergenze globali in campo ambientale, il contrasto al cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, non si siano messe in campo politiche e linee di intervento coerenti con i principi recentemente inseriti nella Carta costituzionale e con gli obiettivi del Green deal europeo, né si sia aperto la strada a una trasformazione sistemica per coniugare ambiente e opportunità economiche”.

Il governo starebbe valutando una misura per facilitare il raddoppio dell’estrazione di gas da giacimenti nazionali. In 1 parola: trivelle.Una mossa inutile e miope che non abbasserà il #carobollette, ma che ha il preciso scopo di affossare le rinnovabilihttps://t.co/zXb8pA6WAY

— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) February 10, 2022

Tra i punti fondamentali – su cui le associazioni richiamano il governo e il ministero a “nuovi impegni” – c’è il “contrasto alla crisi climatica, la tutela della biodiversità, l’agricoltura sostenibile, l’economia circolare, l’inquinamento da plastica”. Il ministero della Transizione ecologica – rilevano Wwf, Greenpeace, e Legambiente – che “doveva rappresentare la più importante innovazione istituzionale di questa nuova stagione, non ha risposto alle attese di quella rivoluzione verde che era stata annunciata come una delle priorità del nostro Paese a partire dal Pnrr”.