Si riprende a viaggiare ma, complici le restrizioni ai viaggi e le regole differenti da paese a paese, le destinazioni preferite dagli italiani restano quelle di sempre, per così dire. Luoghi famigliari sui quali svetta la Spagna, che sarà la destinazione numero uno degli italiani per la prossima fuga in programma, con quasi un quarto (24%) di coloro che pianificano una vacanza all’estero che intende visitare Madrid, Barcellona o altre città iberiche. Fra questi, a conferma di quanto si spiegava, sette su dieci (68%) affermano di essere già andati in vacanza in Spagna in precedenza, con il 42% che ci è stato diverse volte. 

Sono alcuni dei dati che si ricavano dall’ultima indagine di Marriott Bonvoy, il programma fedeltà che comprende hotel, resort, case in affitto ed esperienze di viaggio su 30 brand in 138 Paesi. L’indagine è tratta dal rapporto “Joy of Travel” condotto su 14mila consumatori in Europa e Medio Oriente: nello specifico, riporta le risposte di 2.010 adulti italiani tra il 27 agosto e il 16 settembre 2021, rappresentativi a livello nazionale. Dietro la Spagna c’è la Francia, che sarà appunto la seconda destinazione più popolare per le vacanze post-pandemia tra gli italiani che viaggiano all’estero (20%). Seguono Grecia (19%), Croazia (13%) e Germania (12%). Nel complesso, il 75% degli intervistati afferma che andrà in vacanza nei prossimi 12 mesi. Al contrario il 10% non ha intenzione di andarci mentre il 15% non è ancora sicuro.

Esplorare e scoprire nuove destinazioni, ora che si può tornare a viaggiare? Sì e no. Forse più no. Meglio andare sul sicuro e sul conosciuto: dall’indagine si capisce infatti come i molti mesi difficili che abbiamo alle spalle abbiano avuto un impatto sulla scelta delle mete. Quasi la metà degli intervistati (43%) afferma per esempio che la pandemia li ha portati sentirsi meno sicuri nel visitare nuovi posti. Tra coloro che non hanno in programma di partire, il 46% afferma che questa decisione è specificamente dovuta all’insicurezza legata al viaggio nell’era post-Covid (o almeno, post emergenziale in alcune macroaree del mondo). Il quadro, insomma, rimane complesso sia per chi vorrebbe partire ma non pensa non sia ancora il momento giusto che per gli operatori del settore.

Santorini, Cicladi 

Si aprono dunque i mesi dei cosiddetti “repeater”: il 29% afferma di essere tornato in vacanza nello stesso paese 10 volte o più, mentre il 15% ha visitato lo stesso paese 20 volte o più. Ma perché così tante persone continuano a tornare nello stesso posto in vacanza quando esistono tante alternative e molte, vedi per esempio i corridoi turistici appena attivati dal ministero della Salute verso Maldive, Mauritius, Sychelles, il mar Rosso, Aruba, Repubblica dominicana sono di nuovo accessibili? Fra l’altro, l’ordinanza del ministero sul divieto dei viaggi nei paesi non inclusi negli elenchi C e D – dove pure non mancano alternative, dal Qatar a Giordania – scadrà il 25 ottobre: c’è dunque la possibilità che venga rinnovata ampliando i paesi coinvolti nei corridoi oppure che non venga prorogata, riallineando l’Italia alla gran parte dei vicini europei dove ai cittadini è stata lasciata libertà di scelta, pur con indicazioni molto chiare su dove fosse prudente recarsi o meno.

Una risposta la fornisce la ricerca Marriott, che ha rilevato come per molti i comfort domestici siano fondamentali: un quarto degli interpellati (25%) spiega per esempio che l’offerta alimentare è al centro delle sue preoccupazioni. Uno su dieci (8%) ama sapere che potrà incontrare altre persone del proprio paese d’origine (ci sono altri italiani?) e il 26% afferma che è importante in viaggio che si possa capire o parlare la propria lingua.

Barcellona 

Tre intervistati su dieci (28%) amano infine sapere esattamente cosa aspettarsi, dunque non apprezzano troppo le sorprese, mentre uno su dieci (9%) ammette di essere semplicemente “poco avventuroso”. Questo, nonostante quattro su cinque (82%) interpellati riconoscano di perdere parte dei benefici di una vacanza tornando in destinazioni arcinote e che magari non riservano più l’entusiasmo di una volta.

“Sappiamo che la domanda di viaggi è attualmente repressa e questa ricerca dimostra l’impatto che la pandemia continua ad avere sulle tendenze di viaggio a livello globale – spiega Neal Jones, chief sales & marketing officer, Marriott International per Europa, Medio Oriente e Africa – i dati raccolti suggeriscono che i viaggiatori italiani in questo periodo di post-pandemia sono alla ricerca di destinazioni già provate e ‘affidabili’ dove sapere esattamente cosa aspettarsi, per poter sfruttare al meglio una tanto attesa vacanza all’estero ed evitare sorprese dopo 18 mesi di agitazione e incertezza”. Insomma, visto che non si viaggia da un bel po’, meglio non rischiare l’esperienza e il portafogli.