Da qualche settimana Tallinn è diventata ufficialmente la Capitale verde d’Europa per il 2023. Neanche conclusi i festeggiamenti, arrivano i risultati di uno studio che mostra che la città dell’Estonia è un caso unico in Europa per quanto riguarda la fauna selvatica che vive nei suoi spazi verdi: alci, volpi, cervi, castori e ma anche linci e orsi “di passaggio”. Su incarico del comune della città, l’istituto di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e ingegneristico Elusloodus per 5 anni ha monitorato ed analizzato le presenze di mammiferi nelle sue 20 aree più verdi, e i risultati sono a dir poco sorprendenti.

I ricercatori hanno registrato la presenza di oltre 1500 mammiferi di 20 specie: “numeri importanti per la capitale di una nazione, e ciò che è particolarmente significativo è il fatto che c’è una popolazione permanente di circa 30 alci e più di 350 caprioli”, hanno sottolineato presentando i risultati dello studio.

Tallinn riesce così a essere una città di quasi 450.000 abitanti, con la vita propria di una capitale, ma anche una località in cui la natura ha ancora gli spazi che merita, e in cui gli abitanti possono convivere con una fauna di mammiferi ben diversificata. Per esempio, nelle sue aree verdi hanno preso casa una trentina di castori, oltre 250 lepri europee e una cinquantina di lepri di montagna. Presenza, quella delle lepri, che indica che esiste ancora un sottobosco che offre ripari sufficienti per questi animali. A loro si aggiungono almeno 15 tassi e una decina di lontre euroasiatiche. Nel verde della capitale estone sembrano trovarsi bene anche 200 volpi, ma – spiegano i ricercatori – la popolazione di questi animali è sicuramente più numerosa perché le volpi in ambiente urbano si sono adattate a nidificare in luoghi diversi da quelle che sono le loro tane naturali: creano tane in scantinati, capannoni, sotto le case. Quindi non restano solo nei parchi ma si addentrano e si riproducono all’interno della città.

Ciò che più sorprende tra i risultati dello studio è la presenza permanente in città di animali di grossa taglia, come i 30 alci che in maggioranza sembrano prediligere l’area periferica di Pirita, dove l’omonimo fiume sfocia nella Baia di Tallinn. Non è infrequente vederli entrare in acqua. I 30 alci diventano anche 50 quando da oltre i confini cittadini arrivano altri esemplari di passaggio, cosa che capita frequentemente.

E a proposito di animali di passaggio, a Tallinn sono stati avvistati sia l’orso che la lince, ma nessuno dei due mammiferi è residente negli spazi verdi cittadini in modo permanente.

Nei cinque anni in cui sono state osservate le 20 aree verdi di Tallinn la presenza di orsi bruni è stata rilevata solo una volta, si trattava di una madre con i suoi cuccioli presenti per breve tempo in una zona paludosa nel distretto di Õismäe. Per le linci euroasiati che, invece, le aree verdi di Tallinn sono troppo piccole per viverci, per cui passano dalla città solo in situazioni di caccia. Non si sono, invece, mai visti lupi grigi, ma è documentata la presenza di almeno 5 sciacalli dorati, specie che proprio nel 2023 celebra i 10 anni dai primi avvistamenti in natura in Estonia, e che nel Paese può essere cacciata legalmente senza limitazioni.

I mammiferi che sembrano trovarsi meglio nel verde della capitale estone sono i caprioli: la loro popolazione è stimata in circa 350 esemplari, ma potrebbero essere molti di più perché è probabile che numerosi caprioli vivano in città in zone che non sono state censite per lo studio. E anche i ricci non se la passano male a Tallinn: i responsabili dello studio ne hanno individuati almeno 150 esemplari, ma certamente sono molti di più perché in città sono presenti molti habitat più adatti a loro rispetto a quelli nelle zone verdi esaminate. All’appello delle specie di mammiferi che si pensava potessero essere presenti nel verde cittadino mancano la faina, l’ermellino e il cervo, oltre – come già detto – il lupo grigio. E i cinghiali che creano problemi in tante capitali europee a Tallinn sembrano essere presenti solo in numero ridotto. Secondo lo studio, ne sono stati trovati “solo” 15, ma data la crescita di popolazioni del resto del Paese “è molto probabile che nei prossimi anni il loro numero inizierà ad aumentare anche in città”.