Se le vacanze nell’estate 2021 sono annullate a causa di nuove restrizioni comunitarie negli spostamenti o all’eventuale decisione di altri Paesi stranieri di precludere l’ingresso ai turisti, il consumatore ha diritto al rimborso o a un voucher.  Se è il consumatore a decidere di non partire perché ha cambiato idea o non si sente sicuro, pur non essendoci restrizioni e passati i termini per la disdetta, la controparte (che sia una compagnia di trasporti, un tour operator, un albergo o altro) non è tenuta a riconoscere alcun rimborso, voucher o compensazione di altro tipo. Conviene in ogni caso comunicare per iscritto l’annullamento e se necessario chiedere l’aiuto degli esperti. Diverso naturalmente è il caso del consumatore che non può partire perché è in quarantena o in isolamento fiduciario (trattandosi di motivazioni equiparabili ad un impedimento dovuto alla malattia): in questo caso consigliamo di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno alla compagnia o all’albergo spiegando la situazione, allegando il certificato medico che attesta la malattia o la quarantena e chiedendo il rimborso del biglietto. Anche in questo caso, può essere utile chiedere l’aiuto di un’assoicazione di esperti, come l’Unione nazionale consumatori, che ha diffuso questo breviario di comportamento per il turista di questo secondo anno targato Covid.

Sempre più consumatori scelgono il viaggio fai da te, acquistano in autonomia i biglietti per il trasferimento (nave, aereo o treno) e si prenota nella struttura prescelta senza passare da tour operator o agenzie di viaggio. Una situazione però che, secondo l’Unione nazionale consumatori, va tenuto sotto controllo, in particolare in questo 2021

Rispetto ai trasferimenti è meglio scegliere le tariffe che consentano la cancellazione o la variazione della data di partenza. Queste opzioni hanno dei costi più elevati rispetto alla tariffa standard ma in tempo di pandemia la flessibilità del viaggio è elemento fondamentale. Alcune compagnie aeree prevedono poi condizioni particolari per i loro passeggeri. Ci potrebbe essere infatti la necessità di fare il tampone nei giorni precedenti o di possedere un green pass: i consumatori hanno quindi diritto ad essere informati in modo chiaro e con largo anticipo su queste condizioni. Se queste comunicazioni da parte della compagnia aerea fossero mancanti o non tempestive si avrebbe diritto a un rimborso o a dei ristori.

Anche nella prenotazione dell’alloggio, è meglio prediligere le cosiddette “tariffe piene” che permettono, pagando un pò di più, di cancellare la propria vacanza anche nell’imminenza del check-in ottenendo comunque un rimborso pieno. In ogni caso prima di prenotare, vista la situazione, si può chiedere per iscritto alla struttura cosa prevede in caso di annullamento a causa dell’emergenza sanitaria.

Occhi aperti anche per chi sceglie di prenotare le proprie vacanze affidandosi a delle agenzie di viaggio o a dei tour operator perché in generale l’interlocutore non è il fornitore del singolo servizio (quindi trasporto o struttura alberghiera).. E’ compito dell’operatore turistico informarvi di tutti gli adempimenti necessari per viaggiare: quindi se fare il tampone o green pass per partire, se la località in cui vi recate ha regole particolari, se è prevista la quarantena. In caso quindi di mancata o non tempestiva comunicazione sarà sull’agenzia di viaggi o sul tour operator che vi dovrete rifare per ottenere un rimborso.

Ancor di più in questa situazione è preferibile stipulare una polizza per la disdetta. Attenzione però, dietro questo nome, a volte, si nascondono i più diversi stratagemmi linguistici per non rimborsare il consumatore. Leggete quindi bene il contratto e assicuratevi che preveda il rimborso per le più diverse situazioni, ad esempio, sia in caso di vostra malattia che di quella di un vostro familiare e così via.

Inoltre, (ma vale sia per il pacchetto turistico, ma anche se si prenota solo l’albergo) potrebbe capitare che alcune strutture non abbiano in funzione tutti i servizi previsti a causa della pandemia.

Ristoranti, piscine o centri benessere potrebbero infatti essere chiusi, in tal caso è bene informarsi prima di partire, attraverso una comunicazione scritta e non per telefono, così da non pagare servizi di cui poi non si potrà usufruire.

Anche questa estate il rischio è quello di pagare per una casa vacanze inesistente e quindi di subire una vera e propria truffa. A dirlo l’Unione nazionale consumatori rendendo noti alcuni consigli da seguire al momento di prenotare questo genere di struttura. E’ bene innanzitutto prenotare la propria casa vacanza su dei siti specializzati e accreditati per questo tipo di servizi. Evitate quindi piattaforme generaliste dove è possibile acquistare qualsiasi cosa comprese le proprie vacanze.

Accertatevi quindi che l’annuncio a cui state rispondendo sia autentico. Verificate che le foto non siano già presenti su internet in altri annunci, in questo caso potrà esservi utile chiedere al proprietario delle nuove foto così da fugare qualsiasi dubbio sulla reale esistenza dell’immobile. Sempre a chi vi affitta la vostra casa vacanze potete fare delle domande specifiche iniziando a dubitare se le risposte sono vaghe o evasive.

Il consiglio più importante è quello di non pagare in anticipo l’intera somma e soprattutto, evitate di farlo ricaricando una carta prepagata. Questo genere di transazioni è infatti difficilmente rintracciabile, prediligete quindi per i vostri pagamenti bonifici bancari o l’uso di carte di credito.