Guardare con gli occhi di una persona del luogo è il modo migliore per entrare in contatto con la cultura di un territorio. Lo affermano 2 intervistati su 3 in un recente sondaggio realizzato dalla piattaforma, che ha annunciato una partnership con la Confederazione Nazionale dell’artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), per aiutare gli ospiti a scoprire i distretti artigianali in Veneto, Toscana e Sicilia.

La campagna, denominata “Made in Italy” e con il patrocinio del Ministero del Turismo, ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’artigianato italiano attraverso la rete degli host, che ne diventeranno ambasciatori. Airbnb e CNA hanno individuato tre distretti artigianali di eccellenza, dove le conoscenze e le competenze tradizionali sono passate di generazione in generazione: il distretto d’Oro a Vicenza (Veneto); il distretto dell’Alabastro a Volterra (Toscana); il distretto della Ceramica a Caltagirone (Sicilia).

Un’iniziativa significativa – commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – proprio per gli obiettivi che si pone: destagionalizzare e decentrare i flussi turistici. Siamo tutti consapevoli – dice – che il primo motivo per cui un turista viene nel nostro Paese è la sua storia, la sua arte. Il secondo, i suoi prodotti. Il primo motivo per cui un turista straniero invece torna è proprio il prodotto italiano, quello che facciamo oggi, che sia enogastronomico o di artigianato. Questa – aggiunge – è anche la via che stiamo incrementando con il Consiglio di competitività” e “l’approvazione del nuovo regolamento che consente le Denominazioni di origine anche per prodotti artigianali e industriali”.

A confermare l’importanza degli host in questa “narrazione di territorio e di saperi che si tramandano di generazione in generazione”, aggiunge Valentina Reino, Head of public policy & campaign di Airbnb Italia, “sono anche i dati: il 40% degli ospiti che hanno prenotato sulla piattaforma negli ultimi 12 mesi hanno ricevuto consigli dagli host su mete locali e poche note. E il 50% di questi ha visitato almeno uno dei luoghi suggeriti”. E con “45 host club sparsi in Italia” si può parlare di un vero piccolo esercito di sostenitori del nostro territorio. Molti hanno fatto dei consigli su posti imperdibili e attività tipiche addirittura un punto di forza della propria ospitalità, offrendo un’esperienza di turismo profondamente locale e autentica. Non a caso, aggiunge il presidente nazionale Cna Turismo e commercio, Marco Misischia, “da oltre dieci anni sosteniamo il turismo esperienziale. Il traguardo per noi più importante – dice – è renderlo noto in Italia e nel mondo, per destagionalizzare e diffondere i flussi, ma anche per la possibilità di vendere i prodotti che gli artigiani producono”.

Tra le iniziative previste dal progetto Made in Italy c’è dunque una pagina dedicata in italiano e inglese, che racconta l’artigianato di ciascun distretto e i principali monumenti della città; webinar informativi e materiali per gli host; oltre a una copertura mediatica a supporto. Ma anche la distribuzione agli host club vicini ai distretti scelti di mappe digitali, manifesti e contatti degli artigiani per andare alla scoperta del valore unico delle loro produzioni. Dopo l’incubo pandemia, “il 2023 del turismo sta proseguendo in un trend di crescita a doppia cifra e l’Italia va meglio dei principali Paesi europei”, assicura Giacomo Trovato, country manager Airbnb Italia e Sud Est Europa. A scorporare i numeri, però, “il tasso di crescita dei piccoli centri negli ultimi quattro anni è il doppio delle grandi città”, ma con “un tasso di occupazione delle case nei grandi centri che è il doppio dei piccoli Questo vuol dire che esistono ancora enormi potenzialità da coltivare”