Una prima assoluta per il traffico delle crociere oggi a Venezia: una grande nave, la Norwegian Gem, ammiraglia da quasi 300 metri della compagnia scandinava Norwegian Cruise, si è fermata in rada, fuori del Lido, evitando di attraccare in città, e facendo arrivare i passeggeri a Venezia con un trasbordo su grandi lance (tender), che li riporteranno a bordo stasera. Una gita “mordi e fuggi” per 1.500 persone, che evita i divieti che dall’agosto 2021 (per decreto) impediscono alle navi sopra le 25mila tonnellate di arrivare in Marittima via San Marco e Giudecca, potendo solo accedere per altre vie alle banchine di Marghera.

Una modalità, lo stop in rada con trasbordo su navette, già vista per le piccole destinazioni, come le isole greche, che non hanno porti in grado di accogliere i “grattacieli” del mare, ma anche, in località di grido nostrane magari incastonate in una costiera alta e frastagliate come Amalfi o Portofino.  In questo caso – ha anticipato oggi “Il Corriere del Veneto” – è stata la stessa Norwegian a chiedere alle autorità veneziane e alla società Vtp (Venezia Terminal Passeggeri) di poter organizzare questo servizio “veloce”. La nave, che dopo i limiti a San Marco, non fa più scalo a Venezia, ma a Trieste e Ravenna, è solo in transito a Venezia, e non necessita di rifornimenti o altri servizi all’home port.

La richiesta è stata accolta dalla Capitaneria di Porto, e messa in atto per l’organizzazione dalla Vtp che ha messo a disposizione della compagnia i tender e gli operatori necessari al trasbordo: tre mezzi, da 150 posti ciascuno, che hanno fatto la spola tra la nave, in rada fuori della bocca di porto del Lido, e Riva Sette Martiri.

Una soluzione per le crociere, per i loro passeggeri e le compagnie-vettori. Non quella preferita però dal Comune, che non vuol far perdere il ruolo di home port a Venezia. “Non è il modello di crocierismo e turismo che vogliamo per la città”, ha detto al quotidiano l’assessore al turismo Simone Venturini. L’amministrazione infatti punta ad evitare i tour “mordi e fuggi”, a vantaggio invece di un turismo che privilegi i soggiorni più lunghi.