Di certo non sorprende il vertice della classifica, guadagnato da Google Maps, l’applicazione di mappe di Big G ormai fondamentale non solo per navigare ma anche per scegliere locali e servizi, per muoversi in mille modalità diverse, per capire se e quando c’è troppa gente in un posto e molto altro. La usa oltre 154 milioni di utenti ogni mese ed è integrata in quasi cinque milioni di siti internet. Secondo uno studio di Apptopia sulle applicazioni di viaggio più scaricate dello scorso anno, insomma, Maps procede nella marcia con 106 milioni di download su scala globale.

La seconda piazza, nonostante in Italia non la utilizziamo molto (dati i costi elevati) preferendo magari l’app cugina per la consegna di cibo a domicilio, va comunque a Uber, con 94 milioni di download. In fondo la piattaforma per chiamare (o condividere) un’auto con autista guidata da Dara Khosrowshahi si attestava alla fine del 2020 proprio intorno ai 93 milioni di utenti attivi mensili: chi la scarica, insomma, la usa. Altrimenti proprio non ce l’ha sullo smartphone. Terza posizione per Booking.com che, nonostante le rivoluzioni nel modo di viaggiare provocate dalla pandemia, è stata scaricata 63 milioni di volte e fa di tutto, per esempio con gli sconti del programma Genius, per tenere fedeli i suoi utenti, potendo contare su un’esperienza d’uso senz’altro più ibrida (mobile più desktop) rispetto a molte altre sigle.

Stupisce, ma solo in parte, il successo di Google Earth (57 milioni di download), la piattaforma per esplorare il pianeta Terra in ogni suo angolo remoto, il mappamondo per eccellenza che offre spettacolari vedute tridimensionali e integra la modalità Street View di Maps, al centro di una serie di un certo successo legata alla sua storia e fondazione, “Il codice da un miliardo di dollari”, uscita lo scorso settembre su Netflix. Airbnb, che molte novità continua a introdurre a ritmo frenetico per rispondere ai bisogni di viaggiatori sempre più nomadi digitali, è al quinto posto con 44 milioni di download. Nel complesso conta 4 milioni di host, cioè di propietari o gestori, che hanno accolto oltre 900 milioni di ospiti.

Alla sesta piazza c’è DiDi, la Uber cinese lanciata nel 2012 ha poi allargato le sue operazioni con le app gemelle DiDi Rider in Giappone, alcuni paesi dell’America Latina e Australia e 99 in Brasile. È stata scaricata 27 milioni di volte negli ultimi 12 mesi. Poco sotto, a 25 milioni di download, c’è Bolt, una delle tante piattaforme per prendere monopattini a noleggio disponibile in oltre 40 paesi e 200 città in tutto il mondo. Lyft, concorrente di Uber, fa invece contare 23.3 milioni di download: due milioni gli autisti sulla piattaforma attiva solo negli Stati Uniti, trenta milioni i passeggeri saliti a bordo.

La prima applicazione specificamente dedicata alla mobilità ferroviaria è l’indiana Where is my train?, scaricata 23.1 milioni di volte in un paese in cui la storica rete su binari conta quasi 120mila chilometri. Un’estensione che ne fa la più grande rete ferroviaria a scartamento largo del mondo nonché la quarta in termini assoluti. Chiude la top ten Grab, la più grande superapplicazione del Sudest asiatico attraverso la quale muoversi in auto, bus o scooter, farsi portare il cibo o la spesa a domicilio ed effettuare pagamenti. I download del 2021 sono stati 23 milioni ma l’app è sbarcata a Wall Street lo scorso anno con una valutazione da 40 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti, invece, il podio è diviso da Uber, Lyft e la più recente Hopper, di cui avevamo parlato qui. Limitandoci alle sole “online travel agencies” su scala globale vincono Booking, Airbnb e ancora Hopper.