Ritratti

Ognuno nel proprio ambito, i personaggi si distinguono per il loro essere innovativi e per il loro impegno al servizio dell’ambiente

Vista dallo spazio la Terra appare come una sfera azzurra: il 71% del nostro pianeta è ricoperto di acqua. Dalla siccità alle inondazioni, dall’innalzamento dei mari all’acidificazione degli oceani, l’acqua è la protagonista della maggior parte degli effetti dei cambiamenti climatici. L’acqua è anche il soggetto “invisibile” di queste immagini. Ho ritratto 15 persone che, ognuna nel suo campo e con i propri mezzi, si adoperano per sensibilizzare e contrastare i cambiamenti climatici. Ho scelto di ritrarle come se stessero osservando il nostro pianeta, i nostri oceani. Che futuro immaginano?

Carlo Ratti, dirige il Senseable City Lab all’Mit di Boston e Marianna Mea, fondatrice della Rete Zero Waste (©Ilaria Magliocchetti Lombi/Contrasto)
Carlo Ratti, dirige il Senseable City Lab all’Mit di Boston e Marianna Mea, fondatrice della Rete Zero Waste (©Ilaria Magliocchetti Lombi/Contrasto

Ilaria Magliocchetti Lombi

Nata a Roma, inizia a fotografare nel 2006 documentando la scena musicale italiana indipendente, divenendo negli anni un punto di riferimento nella scena musicale nazionale. Ilaria Magliocchetti lavora per le più importanti riviste nazionali e internazionali ritraendo scrittori, registi, politici, atleti e musicisti. Nel 2021 è tra le protagoniste della docu-serie “Le fotografe” su Sky Arte.

 

Comunità energetiche

La grande scommessa delle energie rinnovabili ma anche un modo innovativo di stare insieme per il proprio territorio e aiutare chi è in difficoltà

La curiosità è la dote che mi stimola ad entrare in contatto con nuove realtà. Uso la macchina fotografica per cercare di avvicinarmi a ciò che per me è nuovo e che vorrei provare a conoscere, nella speranza di suscitare la stessa curiosità in chi guarda le immagini che realizzo. Non voglio mai dimostrare qualcosa con le foto che faccio, sono loro che insegnano a me.

San Giovanni, a Napoli. I pannelli fotovoltaici sul tetto della Fondazione Famiglia di Maria (©Mattia Zoppellaro/Contrasto) 
San Giovanni, a Napoli. I pannelli fotovoltaici sul tetto della Fondazione Famiglia di Maria (©Mattia Zoppellaro/Contrasto)

  

Mattia Zoppellaro

Nato a Rovigo, studia fotografia allo IED di Milano per poi trasferirsi in Inghilterra dove inizia a scattare per diverse riviste ed etichette musicali. Contempo- raneamente realizza vari progetti personali: reportage sul sociale, di costume e sui movimenti giovanili. Le sue immagini sono state esposte in Italia e all’estero e pubblicate dalle più prestigiose riviste.


Biodiversità

La scomparsa delle specie, l’estinzione degli animali è il danno più grave che le attività umane stanno procurando alla terra. Una ricchezza essenziale

La perdita di biodiversità animale viene spesso raccontata attraverso una narrazione che ruota attorno agli “animali simbolo” dell’estinzione. Penso che si tratti di un approccio miope al problema, che rischia di sminuire la vastità di un deterioramento che potrebbe essere irreversibile. Provando a restituire un immaginario diverso, con questo lavoro ho scelto di indagare alcuni progetti che in Italia si occupano di ricerca, monitoraggio e conservazione della biodiversità; molti dei quali hanno a che fare con specie poco conosciute fuori da un contesto scientifico o accademico e mi hanno permesso di intravedere la capillarità di questa emergenza.

Lago di Pilato, Parco nazionale Monti Sibillini (©Valeria Scrilatti/Contrasto)
Lago di Pilato, Parco nazionale Monti Sibillini (©Valeria Scrilatti/Contrasto

Valeria Scrilatti

Nata a Pesaro, i suoi primi lavori hanno indagato la spettacolarizzazione del selvaggio nei giardini zoologici e la trasformazione delle ex-borgate di Roma est. In seguito ha realizzato reportage in Tunisia, in Georgia e in Italia. Di recente, grazie al premio nnovation in Development Reporting Grant ha intrapreso una serie di viaggi per raccontare il problema della mortalità materno-infantile nell’Africa subsahariana.


Acqua

Siccità, ghiacciai che si ritirano, desertificazione: quello della rarefazione dell'”oro blu” è uno degli effetti più visibili del cambiamento climatico

La sensazione che ho spesso provato durante la realizzazione di questo lavoro è stata quella della necessità di superare la prospettiva pienamente antropocentrica che ancora ci accompagna. Sul Po, scoprendo gli enormi cambiamenti che il fiume e i suoi equilibri stanno vivendo. Poi sui ghiacciai, dove hai la percezione di assistere agli ultimi respiri di questi meravigliosi giganti.Tra le sfide della narrazione dei cambiamenti climatici credo ci sia quella di provare ad attivare la consapevolezza che la crisi non riguarda né l’ambiente né l’uomo, ma il loro inscindibile legame. Alcuni cambiamenti non sono forse reversibili, ma possiamo ancora fare molto perché non ci siano conseguenze devastanti e perché questo legame venga ricostruito e rispettato.

Il fiume Po (©Francesco Anselmi/Contrasto)
Il fiume Po (©Francesco Anselmi/Contrasto

Francesco Anselmi

Nato a Milano, si è diplomato presso l’International Center of Photography ricevendo la borsa di studio della New York Times Foundation. La sua produzione si concentra principalmente sulle questioni sociali che coinvolgono la società occidentale, dall’Europa agli Stati Uniti d’America. I suoi lavori sono stati pubblicati, esposti e premiati a livello internazionale.

Economia circolare

Il riciclo e il riuso di materiali di scarto è una delle pratiche più preziose per evitare che venga depredato il Pianeta

Le realtà documentate hanno come comune denominatore un’attitudine di forte circolarità e trasformazione. Nelle mie intenzioni c’è la volontà di mostrare processi che si svolgono in tempi lunghi, come la coltivazione idroponica (settimane), o magari molto brevi come la trasformazione delle acque fognarie in acque pulite (solamente ventiquattro ore), raffigurandoli da tre punti di vista differenti: delle macchine, all’interno del processo, ma anche dal punto di vista in qualche modo alieno, grazie ad alcune viste aeree. Infine, considerando sempre l’aspetto umano, spesso di grandi gruppi di operatori che lavorano in sinergia in questi impianti. Visitare questi luoghi mi ha permesso di vedere come essi siano il simbolo da un lato di urgenti ed improrogabili problemi ambientali, ma contemporaneamente delle relative possibili e già attuate soluzioni.

MyReplast Industries NextChem, azienda del bresciano specializzata nel riciclo 'top quality' dei rifiuti plastici (©Mattia Balsamini/Contrasto)
MyReplast Industries NextChem, azienda del bresciano specializzata nel riciclo ‘top quality’ dei rifiuti plastici (©Mattia Balsamini/Contrasto

Mattia Balsamini

Nato a Pordenone, ha iniziato i suoi studi presso il Brooks Institute of California dove si è laureato con menzione d’onore. Mattia concentra la sua attenzione sul concetto di lavoro e ricerca scientifica come fattore di identità per il genere umano. I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero e pubblicati dalle più prestigiose riviste internazionali.

Centro Studi De Nora, a Milano (©Lorenzo Maccotta/Contrasto)
Centro Studi De Nora, a Milano (©Lorenzo Maccotta/Contrasto

Come fotografare l’impatto delle tecnologie sostenibili sull’ambiente, dunque su qualcosa di mai davvero circoscrivibile, attraverso un mezzo che procede per riduzione, è stato il nucleo delle riflessioni che hanno accompagnato la realizzazione di questo progetto. Mi sono affidato sopratutto al paesaggio, un genere inteso ad evocare un feeling panoramico proteso verso l’esaustivitá, che sembra voler mobilitare tutti i mezzi espressivi disponibili, come sognando un ricongiungimento della visione con una totalità perduta.

Centrale Idroeletrica Enel Entraacque (Cuneo) (©Lorenzo Maccotta/Contrasto)
Centrale Idroeletrica Enel Entraacque (Cuneo) (©Lorenzo Maccotta/Contrasto

Lorenzo Maccotta

Nato a Roma, dopo la laurea in Filosofia presso l’Università La Sapienza, studia fotografia alla Scuola Romana di Fotografia. ll suo lavoro è centrato sulle trasformazioni della società contemporanea globale. Con “Don’t Be Evil”, progetto tuttora in corso, indaga l’impatto delle nuove tecnologie sull’umano con un’ampia documentazione sulle aree chiave in cui il digitale ha portato profondi cambiamenti. I suoi progetti sono stati pubblicati dai più importanti media internazionali, premiati ed esposti

in musei, spazi pubblici e gallerie.