I cieli delle Hawaii si tingono di rosso: il più grande vulcano emerso attivo al mondo, il Mauna Loa, è tornato a eruttare dopo 38 anni. L’US Geological Survey (USGS) ha lanciato un’allerta ufficiale dopo settimane di segnali: fra domenica e lunedì il grande vulcano ha ripreso la sua attività per la prima volta dal 1984 quando la lava arrivò a sfiorare la città di Hilo.

“In questo momento, i flussi di lava sono contenuti all’interno dell’area sommitale e non stanno minacciando le comunità a valle” fa sapere l’USGS in collaborazione con l’Hawaiian Volcano Observatory. I due centri di osservazione e ricerca ricordano però come “sulla base di eventi passati, le prime fasi di un’eruzione del Mauna Loa possono essere molto dinamiche e la posizione e l’avanzamento dei flussi di lava possono cambiare rapidamente”.    

L’agenzia ha anche avvertito tutti i residenti delle Hawaii che sono “a rischio a causa delle colate laviche del Mauna Loa” invitandoli ad attenersi ai bollettini  ufficiali per restare aggiornati e ricevere future comunicazioni.

 

A breve, appena sarà possibile, scatteranno anche alcuni voli di ricognizione dell’area per capire la gravità della situazione. Nel frattempo l’osservatorio sismico ha registrato diverse scosse nella regione, una con magnitudo 4,2.

Il grande Mauna Loa – che significa “montagna lunga” – occupa più della metà della Big Island delle Hawaii e si erge a 4.169 metri sopra l’Oceano Pacifico. Le eruzioni precedenti più recenti non hanno causato vittime ma nel 1926 e 1950 la lava portò alla distruzione di diversi villaggi.

Inoltre, questo iconico vulcano è famoso in tutto il mondo anche per un altro motivo: per via della sua particolare condizione – è posizionato in un’isola in mezzo all’oceano e vanta un’altezza decisamente importante – è considerato come un luogo ideale per misurare le concentrazioni di CO2 a livello globale.

 

Molti dei dati con cui oggi gli scienziati ci avvertono dell’accelerazione della crisi climatica e del continuo aumento delle emissioni di CO2 arrivano infatti proprio dall’osservatorio di Mauna Loa, la cui stazione meteorologica è impegnata nel monitoraggio delle concentrazioni di emissioni in atmosfera.