Tra incendi boschivi, siccità e il tragico episodio della Marmolada, le conseguenze del cambiamento climatico si sono fatte sempre più evidenti e hanno aumentato l’urgenza di prendere dei provvedimenti seri per una svolta green dell’Italia. A pochi giorni dalle elezioni politiche nazionali, il tema della transizione ecologica è sicuramente quello che sta più a cuore a giovani e giovanissimi italiani, molti dei quali potranno votare per la prima volta proprio quest’anno. Infatti, mentre a livello globale la percentuale di Millennials e GenZ che cerca di ridurre il proprio impatto ambientale è del 90%, nel caso degli intervistati italiani si arriva a percentuali anche più elevate, con il 95% dei Millennials e al 96% della GenZ, che afferma di “fare uno sforzo per proteggere l’ambiente”. Eppure, molti under 35 stanno pensando di astenersi dal voto, lasciandosi sfuggire l’opportunità di dirigere l’agenda politica verso un futuro più sostenibile.

È proprio per questo motivo che nasce DoItForThePlanet. Per rendere di nuovo i giovani protagonisti del discorso pubblico, per spingerli a far valere le proprie idee e per far emergere le proprie preoccupazioni circa la crisi climatica e il destino energetico del nostro Paese. La campagna è apartitica e sprona a pretendere politiche coraggiose per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità di cui il Pianeta ha disperatamente bisogno. In particolare, il nuovo Parlamento avrà il compito di gestire i soldi del PNRR, uno strumento essenziale per risanare, almeno in parte, la situazione socio-economica e ambientale italiana.

L’appello si basa su 3 azioni fondamentali: informarsi, condividere il sapere e votare. Un appello semplice e quasi banale ma che nell’era dei politici che si ridicolizzano su Tik Tok non è scontato. E proprio tra Tik Tok e Instagram che nasce la campagna, dove un folto gruppo di influencer giovani e noti sulle piattaforme stanno rilanciando l’hashtag –  tra questi Silvia Moroni, Giorgia Pagliuca, Nicola Lamberti, Andrea Borello, Flavia Carlini, Sofia Pasotto, Andrea Grieco, Alan Cappellini e altri.

Ma perché andare a votare è diventato urgente per questa generazione? Ci sono tre ragioni. Il primo motivo è il PNRR – quasi 200 miliardi di euro a debito verranno erogati dall’Europa – sono l’ultima occasione di fare una vera rivoluzione climatica. Dopo, alla Gen Z rimarrà solo un enorme debito da sanare e non avrò mai più risorse simili per cambiare la rotta del sistema Paese. Il secondo motivo di urgenza è che da ormai anni i giovani under 30 si mobilitano per chiedere giustizia climatica ed è servito a poco. La politica non ha ascoltato. E c’è solo un momento in cui i politici hanno bisogno dei cittadini e non il contrario: le elezioni. O si ottiene ora una svolta verde oppure non toccheremo palla per 5 anni. Il terzo motivo è che nei prossimi 5 anni i disastri climatici diventeranno sempre più frequenti e incontrollabili, e il danno all’ecosistema diventerà irrimediabile, con una spirale discendente che avrà dimensioni globali. O si agisce in questa legislatura o mai più.

E chi è che può fare la differenza nel pretendere dai partiti in corsa politiche climatiche coraggiose? Gli under 35. Sono loro infatti che rischiano di vivere in un Paese senz’acqua, senza neve, travolto da fenomeni atmosferici devastanti, sono loro che dovranno ripianare un debito pubblico aggravato di altri 200miliardi di euro. Sono loro che potranno godere dei milioni di posti di lavoro verdi creati da una rivoluzione verde, sono loro che aumenteranno la qualità e le aspettative di vita se abiteranno in un Paese in grado di trovare un’armonia tra economia e natura. Insomma, sono loro che hanno tutto da perdere e tutti i motivi per lottare.

Siamo convinti che lo faranno, perché in fondo la crisi climatica è una crisi umanitaria, generazionale, che solca le diseguaglianze tra chi ha vissuto all’insegna degli sprechi ed è arrivato alla fine dei suoi anni, e noi che il mondo lo ereditiamo rotto, bruciato e da riparare.

Il momento di agire è arrivato, facciamolo per il Pianeta e per noi che lo abitiamo.

*Pietro e Glenda sono attivist* di #doitfortheplanet