Un adolescente appassionato di api, gli studi nel settore ambientale, poi l’incontro con Francesca Fumagalli e un viaggio in Slovenia sono i momenti decisivi nella realizzazione del sogno di Giacomo Agazzi: produrre miele e creare un “regno” per le sue api e i suoi prodotti. Nella sua azienda agricola San Giovanni di Bergamo, Giacomo, 32 anni, si occupa di api a 360 gradi: crea le arnie con legno d’abete, cura le api, vende il miele nel suo negozio in centro e da pochi mesi ha un distributore automatico con i suoi vasetti. Anche le forme esagonali da esposizione in negozio sono create da lui. È come entrare un universo parallelo, quello delle api.

“Sono un geometra – spiega Giacomo Agazzi – con una specializzazione in ambito ambientale. A tredici anni affianco un pensionato nella sua attività di apicoltore: il suo lavoro diventa il mio hobby. Mi dava dei consigli su come affrontare le prime difficoltà e come superarle grazie alla sua esperienza. La mia fidanzata Francesca è un agronomo e lavora all’università. Ci siamo appassionati insieme al mondo delle api. Abbiamo deciso di investire su noi stessi e su questo sogno seguendo corsi organizzati da alcune associazioni”.

Il viaggio in Slovenia con Francesca è un tuffo nel mondo delle api. “Nel castello di Bled – continua Giacomo – vediamo un negozio fatto a forma di alveare, con degli esagoni, il tutto in scala umana. In questo paese l’ape è venerata”. Lì Giacomo ha l’idea di creare un negozio che evochi l’habitat delle api. “Ho progettato e costruito le arnie per le mie api – aggiunge Giacomo – e gli esagoni in negozio, con legno di abete. Ho sempre avuto il sogno di produrre biologico. L’abete è un legno massello che non intacca l’alveare anche perché non uso colla e utilizzo solo cera biologica”.

Giacomo apre la sua azienda agricola nel 2018. “Siamo partiti – specifica Giacomo –  con otto arnie, adesso ne abbiamo 75. La produzione è legata al clima: dico sempre che siamo sotto al tetto del cielo. Le nostre arnie sono tra Bergamo e Brescia: è un prodotto rigorosamente a km zero. Bergamo ha tanti microclimi, fioriture  e da questi territori nascono tante tipologie di miele. Non esiste solo il Trentino. Bergamo ha tanti boschi, montagne e luoghi incolti. Tra il 2019 e il 2021 abbiamo partecipato a dei concorsi regionali e abbiamo ottenuto delle ottime votazioni sui nostri mieli. Il nostro prodotto è puro, con una cera biologica e pulita. Questo è il segreto per fare un miele bio di qualità. Abbiamo presentato un miele rarissimo di lampone. Poi produciamo anche l’acacia, il castagno, il tiglio millefiori, il rododendro, il tarassaco, il millefiori di alta montagna e la melata. Sono tutti mieli lombardi”.

Il percorso di Giacomo non è stato semplice. “Tra le difficoltà più grandi – sottolinea Giacomo – per chi intraprende questo percorso la varroa è al primo posto: colpisce l’addome dell’ape, prende la linfa e le api sono sempre meno. È decisamente il problema degli apicoltori di questo secolo. Poi c’è il ritorno del freddo: gela le gemme e fa in modo che non producano nettare. Anche la siccità è un problema: se manca l’acqua i fiori non germogliano. Noi possiamo muovere i nostri alveari a seconda delle fioriture. Prima l’apicoltura era stanziale: adesso si vive dove c’è più benessere”.

La novità arriva lo scorso anno: un distributore automatico di miele aperto ventiquattr’ore su ventiquattro. “È posizionato – conclude Giacomo – esternamente al nostro negozio. L’obiettivo è fornire un prodotto di qualità a qualsiasi ora del giorno. Il nostro nuovo progetto sarà invece inaugurato sabato 15 aprile nel centro commerciale di Cuneo: è un nuovo distributore di miele, stavolta a forma di arnia. Sarà accanto all’area bambini: già far capire cosa c’è dentro un alveare, far entrare in una realtà agricola è già una conquista per noi. Mostriamo che forma ha un’arnia anche se è un distributore e non un ape vera. Creiamo un miele dal produttore al consumatore e ne siamo orgogliosi. Per il futuro vorremmo intraprendere la via della cosmesi. Molti pensano all’alveare e automaticamente al miele da mangiare. Dalla cera biologica derivano anche la crema viso, lo shampoo, il balsamo e le caramelle. Il mondo delle api sembra piccolo ma aprendo più porte si trasforma in un universo vasto. Di certo non vogliamo perdere la nostra connotazione green. Bisogna dare sostegno alle nostre api. Il rispetto e la tutela delle nostre sentinelle dell’ambiente è cruciale per il nostro futuro”.