Un tasso annuo composito del 19% da qui al 2026. È il tasso di crescita atteso da MarketsandMarkets per le connected car, con il segmento di mercato destinato a raggiungere 56,3 miliardi di dollari (poco meno di 51 miliardi di euro) tra quattro anni.

I motori della crescita

Lo studio segnala la crescente domanda di mercato per le soluzioni di connettività a bordo dei veicoli e l’evoluzione legislativa che tende a favorire lo sviluppo dei sistemi di trasporto intelligenti, a cominciare dal mobility as a service (al concetto di proprietà si sostituisce quello di utilizzo, con il cittadino che sceglie il mezzo di trasporto di volta in volta più idoneo in base al tragitto da compiere) e dal parking as a service (provider specializzati nel prelevare il veicolo, parcheggiarlo e riportarlo nel luogo e nell’orario richiesto dal proprietario).

Prospettiva più vicina per la guida autonoma

Un ulteriore step di sviluppo del mercato è atteso dalle tecnologie per la guida autonoma. A fine dicembre la Mercedes è stata la prima casa automobilistica a ottenere il via libera per il terzo livello di guida autonoma, caratterizzato dal fatto che il veicolo può muoversi senza il controllo del driver (il quale deve comunque essere pronto a intervenire in caso di necessità), grazie a un sistema che è in grado di agire sui comandi principali come il volante, l’acceleratore e i freni. 

Tornando allo studio di MarketsandMarkets, l’Asia-Pacifico è l’area più promettente per lo sviluppo delle connected car, grazie all’ampia disponibilità e all’elevata dimestichezza con gli smartphone, che si combina con la presenza di soluzioni hardware e software con costi in calo. 

Tra opportunità e nuovi rischi

Come ogni innovazione, anche in questo caso sorgono nuove criticità da gestire. In particolare, nel momento in cui la tecnologia diventa centrale, si pone un tema di sicurezza informatica. Secondo un sondaggio condotto dall’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano, in Italia i consumatori sono interessati ai veicoli connessi, in particolare alle soluzioni per l’assistenza al parcheggio (55%) e alla guida (51%), ma nel 40% dei casi vivono con timore la prospettiva di perdere il controllo del mezzo (40%) e gli attacchi hacker (nel 27% dei casi). La crescente familiarità con questi veicoli e l’evoluzione tecnologica dovrebbero consentire di migliorare la situazione.