Non solo vacanze, ma anche trasferte di lavoro e incontri di business. Nel mondo si torna a viaggiare dopo la lunga parentesi dell’emergenza pandemica e i dati sul traffico aereo lo confermano. 

Crescono gli spostamenti

Secondo rilevazioni dell’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), a luglio il traffico passeggeri è cresciuto del 58,8% rispetto allo stesso mese del 2021, portando i volumi al 74,6% dei livelli pre-crisi. Le persone hanno ripreso fiducia soprattutto tra i confini nazionali. Il traffico interno ha infatti raggiunto l’86,9% del livello di luglio 2019, grazie soprattutto alla Cina dopo che sono state attenuate alcune misure restrittive legate a nuovi casi di Covid. Mentre il traffico internazionale, pur essendo cresciuto di una volta e mezza rispetto a luglio 2021 è a poco più di due terzi (per la precisione il 67,9%) rispetto ai livelli di luglio 2019. Tutti i mercati hanno registrato una forte crescita, guidati dall’Asia-Pacifico.

“La performance di luglio si conferma forte, con alcuni mercati che si avvicinano ai livelli pre-Covid”, commenta in una nota Willie Walsh, direttore generale della Iata. I vettori europei hanno visto il traffico aumentare del 115,6% rispetto a luglio 2021. La capacità è aumentata del 64,3% e il fattore di carico è salito di oltre 20 punti percentuali all’86,7%.

Cargo a spron battuto

Lo scenario è più articolato per il settore cargo, a un passo da luglio 2019 (-3,5%), ma in calo del 9,7% rispetto a luglio dello scorso anno. Quest’ultimo trend, spiega Walsh, va letto alla luce della volatilità che sta caratterizzando alcune catene di fornitura globale, nonché del rallentamento della congiuntura.

“I dati di luglio ci mostrano che il trasporto aereo di merci continua a reggere, ma come nel caso di quasi tutte le industrie, dovremo osservare attentamente gli sviluppi economici e politici nei prossimi mesi”, sottolinea il manager.

La Iata segnala che la guerra in Ucraina sta limitando la capacità di carico utilizzata per servire l’Europa, dato che alcune compagnie aeree con sede nei Paesi coinvolti nel conflitto sono state attori chiave del trasporto merci.