Lido di Fermo, secondo capitolo. Il Jova Beach Party torna sulle spiagge dopo due anni e si riapre il fronte delle polemiche ambientaliste. Che in realtà hanno accompagnato il tour estivo di Jovanotti fin da Lignano Sabbiadoro (Udine), dove è partito il 2 luglio. Per le date del 5 e 6 agosto ad alzare la voce è il Comitato TAG Costa Mare, che riunisce diverse ong (fra cui Legambiente, Lipu, MareVivo) e associazioni ambientaliste delle Marche pronte a dare battaglia fino all’ultimo.

Al centro della questione, come già accaduto nel 2019 sulla spiaggia di Casabianca, c’è la salvaguardia del fratino, piccolo uccello trampoliere sotto tutela che nidifica sulle dune del litorale, messo sotto pressione dalla macchina organizzativa del live. Al primo tour l’alzata di scudi degli animalisti spinse Jovanotti ad annullare la data di Ladispoli.

 

La denuncia del Comitato TAG Costa Mare

 

Ma dopo due anni di stop e di restauro naturalistico, rivendicano le associazioni, il caso si ripete. Il paese torna a ospitare una delle 12 tappe del Jova Beach Party 2022 e scatta la denuncia del comitato con le immagini del Lido su Facebook, prima e dopo i lavori. “Ieri, 26 luglio, – si legge nel comunicato – le ruspe sono di nuovo entrate sulla spiaggia di Casabianca distruggendo tutto il lavoro di restauro ambientale avviato e confermando che un evento come il Jova Beach Party è più importante di qualunque norma di tutela, programma di conservazione, progetto di valorizzazione naturalistica possibili. Un evento privato che utilizza il suolo pubblico demaniale a fini commerciali gravando sul patrimonio naturale dell’area”.

A farsi sentire contro i concerti sulle spiagge è anche l’Enpa (Ente nazionale della protezione animale) con una lettera al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: “ci sono animali che vedono distrutti i siti di riproduzione e sosta. Giovani uccelli e cuccioli selvatici che muoiono, privati delle cure parentali. Tagli di alberi e siepi, lavori nelle spiagge che compromettono l’ecosistema dunale. Il grande e fragoroso disturbo causato dalla musica ad alto volume”.

“Le spiagge non sono discoteche”

 

La Lipu protesta chiamando in causa l’Agenda 2030 dell’Onu, che detta i pilastri dello sviluppo sostenibile con il principio delle tre sostenibilità: economica, sociale e ambientale. Alla luce di questo principio, dice l’associazione “proviamo a valutare il Jova Beach Party in questi ambiti. Economico: quanto guadagnano alberghi, ristoranti e negozi grazie alla permanenza di 60-70mila persone nei due giorni? Gli spettatori possono acquistare sia bevande che snack all’interno del parco evento, e fra l’altro l’enorme quantità di acqua, bibite e di panini e sandwich venduti costituisce un’ulteriore fonte di guadagno per gli organizzatori. Gli spettatori stanno lì dalle 14 alle 2 di notte, pensate che escano per bere o mangiare? Aggiungiamo almeno 20 euro a testa oltre al biglietto d’ingresso? Quale parte di questo giro va nelle tasche degli esercenti fermani? Se ci va l’1% è troppo. Se poi vogliamo guardare agli alberghi, vediamo che il pubblico ha un potenziale bacino di utenza di 170 km a sud e 120 km a nord, essendo in competizione con Barletta e Marina di Ravenna, cioè niente che non si copra con un’ora e mezza di auto. Quanti dormiranno a Fermo? Risposta al primo quesito: coinvolgimento economico locale prossimo allo zero. Sociale: possiamo escludere tutte le maestranze tecniche o artistiche”.

 

Il Comitato TAG Costa Mare ha inviato una diffida al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, invitandolo a rinunciare alle due date marchigiane: “Diffida che, passata in sordina, è stata poi rinnovata anche alla componente tecnico-amministrativa comunale e infine depositata, il giorno 8 luglio, tradotta sotto forma di esposto, anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”. Un’analoga richiesta di intervento immediato è stata inviata al Mite e all’Ispra.


Meno di un mese fa a Marina di Ravenna le proteste viaggiavano sui social con le foto di un filare di tamerici di 65 metri abbattuto per fare spazio all’area del concerto. E in vista di Barletta anche Italia Nostra, assieme ad altre associazioni, aveva già lanciato l’allarme per il paesaggio e la vegetazione a rischio.

 

La risposta di Jovanotti ad alcune delle accuse rivolte dagli ambientalisti è arrivata in una nota stampa che rilanciava il live di Marina di Ravenna: “La spiaggia è tornata meglio di come l’abbiamo trovata, grazie al lavoro e alla cura di questo aspetto, ma soprattutto grazie alla collaborazione di tutto il pubblico del Jova Beach. È un grande evento che dura un giorno intero, progettato tenendo conto degli obiettivi di sostenibilità, non solo rispettando leggi e regolamenti ma andando molto oltre, realizzando in ogni modo possibile una visione del mondo che tenga insieme lo spirito del rock’n’roll e l’attenzione per l’ambiente senza usare parole a caso, ma facendo le cose meglio che si può!”.

 

Nel 2019 a scatenare le polemiche fu lo sbancamento delle dune di Rocella Jonica, in Calabria, che ospita le uova del Corriere piccolo, tra gli altri esemplari di avifauna locale. Così come accade oggi nelle Marche, dove però il Wwf fa notare che “l’arenile di Fermo scelto per la tappa del Jova Beach Party è in ambito urbano, prospicente a un hotel a 4 stelle, costeggiato da una strada e da abitazioni private e non ha alcun vincolo di area protetta”, fa sapere il Wwf.

“La data del concerto è stata scelta in modo tale da evitare ogni possibile interferenza con il fratino e a maggior garanzia, sin dal mese di maggio, si svolge il monitoraggio della spiaggia”, prosegue l’associazione che sostiene la tournée di Jovanotti.

Con la garanzia che tutto tornerà allo stato naturale. “Il Wwf ha effettuato sopralluoghi e analisi tecniche arrivando a siglare col Comune di Fermo un protocollo con prevede la rinuncia a una delle due concessioni balneari oggi previste su quel tratto di spiaggia. È prevista anche la rinaturalizzazione di un tratto di quell’arenile per meglio favorire il deposito naturale della sabbie presupposto necessario a favorire la presenza del fratino. È, inoltre, prevista anche la realizzazione di un intervento naturalistico, anche con finalità didattiche, su un’area costiera più a sud di grandi dimensioni e per questo è prevista la destinazione di fondi regionali in aggiunta ad altri messi a disposizione con il progetto Ri-Party-Amo.

La sostenibilità del Jova Beach Party

 

C’è chi balla senza dimenticare l’ambiente. Lo confermano le tante testimonianze raccolte da Fonti Attendibili, la redazione di A2A con l’hashtag #GIOVAATUTTI, composta dai ragazzi di Radio Immaginaria e della Scuola Internazionale di Comics di Milano e Reggio Emilia, al seguito di Jovanotti che racconta – tappa dopo tappa – gli sforzi di migliaia di giovani con il biglietto del tour in tasca, anche attraverso i consigli del fumetto Azzurra. I comportamenti responsabili di quanti si assiepano sulle spiagge per fare festa con Jovanotti si traducono in azioni quotidiane concrete. Piccoli gesti, certo, ma che rendono l’idea di un cambiamento di abitudini e di mentalità importante, se vogliamo ridurre la nostra impronta come individui perché si veda la differenza anche in massa.

Lavaggi eco e il compost per l’orto: i vostri gesti per salvare il Pianeta

Dietro il Jova Beach Party, che si chiuderà il 10 settembre a Milano (Bresso), c’è anche la collaborazione di Intesa Sanpaolo per raccogliere fondi destinati all’iniziativa “Ri-Party-Amo: puliamo e recuperiamo 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali”, tramite la piattaforma di crowdfunding For Funding. Finora sono stati raccolti più di 3 milioni di euro, che saranno utilizzati per sostenere e promuovere tre aree di intervento a livello ambientale, sociale e culturale. L’obiettivo è di pulire e recuperare 20 milioni di metri quadri, avviando interventi infrastrutturali di ingegneria naturalistica in 12 aree a rischio e coinvolgendo con lezioni specifiche più di 100 mila studenti con la donazione di almeno 10 borse di studio.

Raccogliere i rifiuti dalla spiaggia e differenziare le bustine di tè: i vostri gesti per salvare il Pianeta

Il progetto ambientale al Jova Beach Party si avvale anche del lavoro della Guardia Costiera per la sicurezza in mare e di Banco alimentare, che presiede l’area food and beverage per ridurre gli sprechi. La cooperativa Erica lavora a fianco dell’organizzazione aiutando il pubblico a differenziare i rifiuti e mettendo in pratica le 4 R: riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero. Per ciascuna tappa vengono realizzate isole per i rifiuti e allestita un’area relax temporanea con materiali riciclati e pannelli esplicativi per il riciclo di quel che resta della festa.

 

Le prossime date del Jova Beach Party:

30 e 31 luglio 2022 Barletta, Lungomare Mennea

5 e 6 agosto 2022 Fermo, Lungomare Fermano

12 e 13 agosto 2022 Roccella Jonica (Rc), Area Natura Village

19 e 20 agosto 2022 Vasto (Ch), Lungomare Duca degli Abruzzi

26 e 27 agosto 2022 Castel Volturno (Ce), Spiaggia Lido Fiori Flava Beach

2 e 3 settembre 2022 Viareggio (Lu), Spiaggia del Muraglione

10 settembre 2022 Bresso-Milano, Aeroporto