La domanda annuale di viaggi aerei rimane sulla buona strada per superare quest’anno il totale del 2019, misurato in termini di passeggeri-chilometro, ovvero il numero di passeggeri paganti moltiplicato per la distanza totale percorsa. Un risultato tutt’altro che scontato considerato che l’esperienza pandemica non ha impattato solo a livello congiunturale sugli spostamenti, bensì ha comportato un ripensamento radicale degli stessi, anche grazie alla diffusione dei programmi di videoconferenza e dello smart working. È uno degli elementi che emergono da un focus realizzato da Bain in materia.
Ripresa destinata a proseguire
Detto dello scenario di breve, l’entusiasmo cala quando si passa a esaminare le prospettive di medio periodo, dato che da qui al 2030 la tendenza resterà di crescita, ma a un ritmo non eccezionale. Le stime di Bain vedono performance deludenti soprattutto per Gran Bretagna, Italia e Germania, mentre Spagna, Turchia e Polonia dovrebbero fare meglio.
Uno dei principali motori di sviluppo del settore sarà la decarbonizzazione. Si prevede che la crescita dei viaggi intra-europei dei paesi nordici rallenterà considerevolmente a causa dell’aumento dei costi di viaggio legati agli impegni sulle emissioni. La Svezia potrebbe addirittura registrare un calo del volume totale annuo di passeggeri. “Continuiamo a prevedere una significativa crescita della domanda intraregionale in Asia, con un aumento del 59% tra il 2019 e il 2030”, si legge nello studio.
Cresce la quota dei vettori low cost
Le compagnie aeree low cost, che se la sono cavata un po’ meglio durante la pandemia di Covid-19 rispetto ai vettori più grandi, continuano ad aumentare la quota di mercato. “Prevediamo che entro il 2030 raggiungeranno una quota di mercato del 48% relativamente agli spostamenti a corto raggio”, si legge nello studio. Per fare qualche raffronto, la quota era limitata al 36% nel 2015 e al 40% nel 2019. Gran parte dell’espansione avverrà in Europa e Asia, in particolare in Cina e in India.
Rincorsa in vista dell’estate
In merito alla ripresa degli spostamenti, una conferma arriva anche dalle ultime rilevazioni della Iata (l’Associazione internazionale del trasporto aereo). A marzo la domanda totale, misurata in passeggeri-chilometro, è aumentata del 13,8% rispetto a dodici mesi prima. La capacità totale, misurata in posti-chilometro disponibili è invece cresciuta del 12,3% su base annua. Il load factor di marzo è stato pari all’82% (+1% nel confronto a dodici mesi).
“La domanda di viaggi è forte. E ci sono tutte le indicazioni che ciò dovrebbe continuare durante l’alta stagione dei viaggi estivi nell’emisfero Nord”, è la sintesi di Willie Walsh, direttore generale della Iata.