Qual è la vostra strategia contro la crisi energetica? 

LEGGI: KyotoClub

Nel breve periodo è necessario completare l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili per velocizzare il processo di localizzazione e autorizzazione, completare l’opera di semplificazione delle autorizzazioni per gli impianti, valorizzare l’idroelettrico come asset strategico per il paese e favorire lo sviluppo dell’idrogeno.

 

Siete favorevoli a una legge per il clima? 

LEGGI: Italy for Climate

La legge per il clima deve essere accompagnata da un piano di implementazione (con priorità e risorse certe) di tutte le tecnologie che lo stesso Ipcc (il panel Onu sui cambiamenti climatici) indica tra quelle idonee a raggiungere la neutralità carbonica nel lungo periodo, incluso il nucleare. Infatti, centrare l’obiettivo di azzeramento delle emissioni al 2050 quando il fabbisogno elettrico sarà almeno il doppio dell’attuale, senza un mix equilibrato tra tutte le migliori tecnologie low carbon, sarebbe proibitivo.

Siete pronti a prendere posizione sul gas e promuovere le rinnovabili? 

LEGGI: EarthDay


Siamo favorevoli a massimizzare l’energia producibile da fonti rinnovabili. Tuttavia, nel medio periodo non possiamo abbandonare del tutto l’utilizzo del gas, dato che le fonti rinnovabili producono energia in modo intermittente e non abbiamo i mezzi per accumularne grandi quantità. È quindi necessario rendere più “pulita l’energia prodotta con il gas” sviluppando sistemi di cattura e stoccaggio della CO2 prodotta dalle centrali termoelettriche.


Vi impegnerete per ridurre la dipendenza dal gas?

LEGGI: Greenpeace


È necessario proseguire sul solco dell’azione del Governo Draghi. In particolare, dobbiamo diversificare le forniture di gas per renderci indipendenti dalla Russia, costruire i rigassificatori e dall’altra parte accelerare sulle rinnovabili nel medio periodo, ma con la consapevolezza che nel lungo periodo è preferibile un mix equilibrato di rinnovabili e una quota nucleare della migliore tecnologia disponibile, poiché avrebbe sia consumo di suolo che costi inferiori.


Ridurrete la burocrazia che frena le rinnovabili?

LEGGI: Legambiente


Riteniamo fondamentale completare l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di generazione elettrica da tutte le fonti low carbon e delle altre infrastrutture necessarie alla transizione, per velocizzare il processo autorizzativo nonché proseguire l’iter di semplificazione delle autorizzazioni già avviata dal Governo Draghi.


Cosa farete per evitare speculazioni sulle aree idonee alle rinnovabili?

LEGGI: Elettricità Futura

 

Non siamo d’accordo. Un price cap sui terreni avrebbe l’effetto contrario di scoraggiare i proprietari a metterli a disposizione, producendo di fatto ulteriori ritardi. Inoltre, per essere determinato in modo equo, il prezzo andrebbe differenziato a seconda dell’energia effettivamente prodotta e dell’impatto sulla rete e sul fabbisogno di accumulo dello specifico impianto realizzato in quell’area.

 

Come intendete conciliare rinnovabili e tutela del paesaggio?

LEGGI: Italia Nostra

 

La superficie necessaria per installare tutti gli impianti eolici e fotovoltaici che ci servirebbero per raggiungere l’obiettivo “zero emissioni” nel 2050 senza nucleare è pari a circa due volte il Molise. Introducendo il nucleare nel mix energetico, il fabbisogno di suolo si ridurrebbe di due terzi. Per questo, oltreché per ridurre i costi complessivi e l’impatto sull’ecosistema (come riportato dallo “United Nations Economic Commission for Europe”) siamo favorevoli ad un mix di rinnovabili e nucleare.

 

Cosa farete per sostenere le imprese nella transizione ecologica?

LEGGI: Fondazione Symbola

 

Aumentare capacità di investimento dei comuni che dovranno gestire oltre 50 miliardi mettendo a disposizione fondi per la progettazione e l’esternalizzazione di alcune figure tecniche chiave (es:RUP). Per aiutare le aziende vogliamo estendere i vantaggi di Impresa 4.0 anche alla transizione ecologica.


Come intendete usare il fondo Automotive per la transizione energetica?

LEGGI: Motus-E

 

Il Governo Draghi, correttamente, ha investito oltre 2,8 miliardi di euro per nuovi contratti di sviluppo e gli accordi per l’innovazione nel settore automotive. È necessario proseguire nella stessa direzione. Occorre poi supportare la riconversione e il consolidamento della filiera nazionale per garantire che la sostenibilità ambientale non si raggiunga a discapito della sostenibilità economica e sociale.

 

Incentiverete l’innovazione nelle imprese per la transizione energetica?

LEGGI: Coordinamento FREE

 

Proponiamo di estendere i benefici fiscali previsti da Industria 4.0 introdotta da Carlo Calenda nel 2016 anche agli investimenti riguardanti la transizione ecologica per aiutare le imprese, soprattutto quelle gasivore ed energivore, ad affrontare la sfida della riduzione delle emissioni di CO2 in linea con i target europei, favorendo lo sviluppo di nuove filiere industriali.

 

Che ne pensate di realizzare un istituto pubblico dedicato al Futuro per aiutare i giovani?

LEGGI: ASviS

 

Aiutare le nuove generazioni a formarsi ed entrare nel mondo del lavoro è prioritario. Per questo proponiamo di:

  • aumentare l’obbligo scolastico fino ai 18 anni (per ridurre la dispersione sclastica);
  • riformare la formazione professionale secondaria sul modello di successo degli ITS e aumentando la formazione trasversale nei primi anni; raddoppiare il numero di studenti degli ITS;
  • azzerare le tasse per gli under 35 che avviano una nuova attività e azzerare l’IRPEF fino ai 25 anni e dimezzarla fino ai 30.

     

Quali investimenti prevedete per le nuove aree protette?

LEGGI: Wwf

 

L’Italia è il paese europeo più ricco di biodiversità e il territorio è per noi una risorsa fondamentale da tutelare. Intendiamo mettere a disposizione tutti i fondi necessari per sviluppare le politiche che ci consentiranno di aumentare la superficie di territorio protetto dall’attuale 21% al 30% come previsto dalla EU Biodiversity Strategy.

Come vi impegnerete per la biodiversità riguardo a ripristino della natura e pesticidi?

LEGGI: Lipu – BirdLife Italia

 

Per tutelare la biodiversità del nostro territorio ci impegneremo sia a raggiungere gli obbiettivi europei per il ripristino di ecosistemi distrutti dall’azione umana, sia a intraprendere nuove iniziative politiche per imporre il rispetto dei piani regolatori e affrontare seriamente e concretamente il tema del consumo di suolo anche a livello comunale.

 

Come pensate di gestire acqua e suolo per un’agricoltura sostenibile? 

LEGGI: Slow Food

 

Riteniamo prioritario investire in formazione e tecnologia agricoltura 4.0 di precisione, garantendo così la massima efficienza e riducendo gli sprechi di risorse fondamentali e sempre più limitate come l’acqua e il suolo. Per quanto riguarda la crisi idrica inoltre è fondamentale ridurre il numero di gestori (oggi 2.500) per coordinare meglio ed aumentare gli investimenti nella rete che oggi è caratterizzata da perdite medie di acqua del 40%.

 

Quali misure per una politica integrata che coniughi economia ed ecologia del mare? 

LEGGI: Marevivo Onlus

 

L’Italia non ha ancora varato il piano nazionale per lo spazio marittimo richiesto ad ogni nazione dall’UE dal 2014. Predisporre un piano nazionale di resilienza al cambiamento climatico in mare è tra le priorità della nostra strategia di valorizzazione del mare. Ad esempio, tra le misure del piano c’è la riconversione delle aree militari non utilizzate per la ricerca e la protezione del mare.

 

Che ne pensate di un piano per efficientare le scuole e le case aiutando le fasce più deboli? 

LEGGI: Fridays For Future

 

Sì, siamo d’accordo. Il bonus 110% dovrà essere sostituito con politiche mirate di efficientamento energetico, che tengano maggiormente in considerazione il reddito del beneficiario e sfruttino tutto il potenziale di risparmio energetico degli edifici pubblici, in particolare le scuole,. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica inoltre riteniamo che tutti gli edifici debbano essere ristrutturati entro 10 anni al più tardi dando priorità a quelli più fatiscenti.