Il tributo alla regina defunta sembra essersi trasformato in un omaggio al nuovo re e alla sua passione ambientalista. Il rispetto per l’ambiente e la lotta alla crisi climatica diventano infatti un aspetto fondamentale nelle commemorazioni per la morte di Elisabetta II, e non soltanto nel tentativo di limitare le emissioni derivate dal trasporto del feretro o dai jet usati dalla famiglia reale per spostarsi nel Regno Unito (per non parlare della CO2  generata dall’industria della comunicazione e della tecnologia dell’informazione per diffondere le notizie in proposito…).

 

Le città del Regno Unito, e Londra in particolare, devono fare i conti con la grande mole di fiori e oggetti che i sudditi di Carlo III continuano a lasciare di fronte a Buckingham Palace e alle residenze reali, che altro non sono, dopo poco, enormi cumuli di spazzatura da smaltire. Se per i fiori il conferimento nell’organico è semplice, che dire degli orsi e dei cani di peluche, delle bandierine o dei palloncini a forma di cuore? E ancora, che fare dei sandwich con marmellata lasciati per ricordare il celebre incontro di Elisabetta II con l’orso Paddington?

 

L’ente dei Royal Parks of London è corso ai ripari. Ha chiesto ai cittadini di non lasciare panini  e altri generi alimentari, che finirebbero mangiati dalla fauna selvatica, e ha diramato un appello a chi vuole ricordare Elisabetta II: “Nell’interesse della sostenibilità, chiediamo ai visitatori di deporre solo materiale organico o compostabile” ha scritto, specificando che i fiori lasciati a Buckingham Palace vengono spostati alla fine di ogni giornata in un giardino di tributo floreale nel vicino Green Park, mentre gli “oggetti non floreali” non sono graditi.

I londinesi hanno però dimostrato di avere una notevole coscienza ambientale quando di loro iniziativa, come hanno mostrato alcuni video postati su Twitter, si sono messi a togliere gli incarti di plastica dai mazzi di fiori, in modo da rendere più semplice il conferimento per il compostaggio. Questo prima che, sempre il servizio del verde pubblico londinese, avesse specificato di “rimuovere tutti gli involucri dagli omaggi floreali e di riporli negli appositi contenitori. La rimozione dell’involucro favorirà la longevità dei fiori e aiuterà il successivo compostaggio che inizierà tra una settimana e quindici giorni dopo la data del funerale”. Il compost dei fiori per la regina servirà infine ai Kensington Garden.

@BBCNews I don’t know if the cameras witnessed it but people joined together this morning to remove the wrappers from the flowers. I joined it – it was marvellous to feel we’d done a tiny bit to help. pic.twitter.com/PdpTxaEq2q

— Rachel Kemp (@Rachelekemp) September 11, 2022

Online sono poi apparsi numerosi appelli a evitare inutili sprechi e, se davvero si vuole fare fare qualcosa in ricordo della regina, a evitare di comprare un orso Paddington (per quanto le piacesse) e fare invece donazioni alle numerose associazioni benefiche di cui Elisabetta II era sostenitrice, tra cui ci sono anche organizzazioni ambientaliste come Surfers Against Sewage, Fauna and Flora International e Soil Association.

 

L’imponente funerale in via di organizzazione non obbliga soltanto la famiglia reale a numerosi spostamenti: richiamerà nel Regno Unito rappresentanti di tutti i Paesi del mondo, che di solito viaggiano su jet privati, contribuendo così in grande misura alle emissioni di  CO2 a livello mondiale.

 

A questo proposito, secondo quanto riportato dal sito statunitense Politico, il ministero degli Esteri ha chiesto ai capi di Stato stranieri e ai loro partner di arrivare con voli commerciali ed è stato vietato l’uso di elicotteri per spostarsi nella capitale. Inoltre, è stato anche detto loro di non usare le loro auto ufficiali e private per partecipare alla cerimonia del 19 settembre. I dignitari saranno invece trasportati in autobus da un luogo di Londra all’Abbazia di Westminster. Si tratterebbe di un grande gesto simbolico: vedere leader mondiali che usano trasporti pubblici come normali cittadini sarebbe un eccezionale messaggio di promozione della mobilità sostenibile.

 

A consigliare bus condivisi al posto di auto private non c’è soltanto il desiderio di tagliare le emissioni, ma anche ragioni di sicurezza, poiché sarebbe molto più semplice per l’imponente organizzazione garantire controllo e protezione a un certo numero di bus piuttosto su itinerari prefissati piuttosto che ad auto private.

 

Il funerale, che si preannuncia come uno degli eventi mediatici più importanti degli ultimi anni, potrebbe dunque trasformarsi anche in una buona occasione per veicolare messaggi ambientalisti. Da questo punto di vista, sarebbe di sicuro un buon inizio per il regno di Carlo III, il primo sovrano europeo che ha davvero a cuore la salute del Pianeta.