La calotta glaciale che ricopre la Groenlandia continua a sciogliersi da decenni, e a un ritmo sempre più rapido. Il rischio è che centinaia di tonnellate di acqua imprigionate da millenni nei ghiacci dell’isola si riversino nel mare, innalzando il livello dei mari e degli oceani. Ridurre le emissioni di gas serra è l’unico modo per correre ai ripari. E secondo un nuovo studio appena pubblicato su Nature Climate Change, potrebbe non essere comunque abbastanza: anche fermando oggi stesso il riscaldamento globale, gli autori calcolano infatti che l’aumento delle temperature registrato negli ultimi decenni sarà sufficiente per provocare un innalzamento delle acque del globo di almeno 27 centimetri.

In precedenza erano già stati fatti diversi tentativi per misurare come evolverà lo scioglimento dei ghiacci dei ghiacci groenlandesi nell’arco del prossimo secolo. Trattandosi di calcoli estremamente complessi, i risultati rimanevano ancora piuttosto incerti. Per questo motivo gli autori del nuovo studio hanno scelto un approccio differente, utilizzando i dati satellitari sulla diminuzione e i cambiamenti di forma della calotta glaciale della Groenlandia raccolti tra il 2000 e il 2019 per calcolare gli effetti delle temperature sul bilancio di massa glaciale dell’isola, il punto di equilibrio tra accumulo e perdita di ghiaccio.

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In questo modo hanno potuto utilizzare i risultati delle loro analisi per calcolare quanto ghiaccio andrà perduto in futuro prima che l’isola torni ad un punto di equilibrio, in cui il ghiaccio accumulato durante le nevicate invernali sarà nuovamente pari a quello che si scioglie per effetto del caldo estivo. Se i calcoli sono corretti, permettono di stimare con precisione la quantità di acqua che verrà riversata in mare nei prossimi anni prima che il sistema glaciale della Groenlandia si adatti alle attuali temperature medie del pianeta. Visto il metodo utilizzato, però, non dicono nulla su quanto tempo ci vorrà.

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Come preannunciato, la situazione attuale della calotta glaciale rende inevitabile nei prossimi anni (o decenni, o secoli, visto che non è possibile calcolare la velocità del fenomeno), un innalzamento medio delle acque della Terra pari ad almeno 27 centimetri. Se il riscaldamento globale continuerà a peggiorare – avvertono gli autori della ricerca – la situazione potrebbe rivelarsi anche molto peggiore: il 2012 ha visto uno scioglimento record dei ghiacci groenlandesi, se questo diventasse la norma l’innalzamento dei mari potrebbe raggiungere i 78 centimetri, unicamente per effetto dell’acqua proveniente dall’isola. Uno scenario – concludono gli autori dello studio – che possiamo tranquillamente definire catastrofico.