Una nuova specie botanica ora porta il nome di Leonardo DiCaprio. È l’Uvariopsis dicaprio, un albero della famiglia delle Annonaceae (ylang-ylang) che gli scienziati del Royal Botanic Gardens (RBG Kew) con l’Université de Yaoundé, Herbier National du Cameroon e l’Université de Montpellier, descrivono nello studio pubblicato sulla rivista PeerJ come pianta autoctona del Camerun. Proprio in Africa, l’attore e attivista per l’ambiente – protagonista del discusso film “Don’t Look Up” – si è battuto contro il disboscamento che minaccia – oltre a gorilla, scimpanzé ed elefanti – anche specie considerate a rischio estinzione come questa, individuata finora solo nella foresta di Ebo, un hot spot di grande importanza per la biodiversità.

Uvariopsis dicaprio, a tree in the ylang-ylang family named in honour of actor and environmentalist Leonardo DiCaprio @LeoDiCaprio after his support to revoke a logging concession for Ebo Forest in Cameroon pic.twitter.com/gv3vj4NFkD

— Kew Science (@KewScience) January 7, 2022

La campagna antideforestazione ha dato i suoi frutti nel febbraio 2020, quando il presidente del Camerun Paul Biya ha firmato la revoca della concessione per il disbocamento voluto dalle lobby interessate a piantagioni ed estrazioni minerarie. “Abbiamo molto apprezzato il supporto che Leo ci ha dato nella campagna per proteggere Ebo, quindi ci è sembrato opportuno onorarlo in questo modo, nominando una specie unica solo in questa foresta”, ha spiegato Martin Cheek, uno degli studiosi del team che nella foresta pluviale ha contato solo 50 individui esistenti di Uvariopsis dicaprio.

L’albero tropicale dai fiori gialli sul tronco, che cresce fino a un’altezza di 4 metri e ora porta il nome della star di Hollywood, è annoverato tra le 205 specie scoperte nel 2021 dai botanici britannici e dai loro colleghi in tutto il mondo, molte delle quali sono però già scomparse. Come accaduto per tre delle 16 specie di orchidee del Madagascar appena scoperte ma già estinte a causa di deforestazione, incendi e siccità, o la primula del Capo scoperta nella Repubblica democratica del Congo, a rischio per l’habitat ridotto dall’avanzare delle miniere di rame.

Sono circa 2mila le ‘nuove’ specie catalogate ogni anno dagli scienziati, ha dichiarato Martin Cheek al Guardian, il ché è entusiasmante ma anche preoccupante, – sottolinea – se si pensa che l’urgenza oggi è soprattutto quella di proteggere la natura che continua a riservarci soprese.