Archiviate le polemiche per il rifiuto del vaccino contro Covid e la mancata partecipazione all’Australian Open di quest’anno, è nuovamente tempo di soddisfazioni per Novak Djokovic. E non solo in campo: da oggi infatti il campione serbo non sarà ricordato solamente dagli amanti del tennis, ma anche dalla più elitaria, ma non meno appassionata, cerchia degli entomologi. Merito di un gruppo di ricercatori dell’Università di Belgrado, che hanno deciso di dedicargli la loro ultima scoperta: un coleottero ribattezzato Duvalius djokovici, descritto in un articolo apparso nelle scorse settimane sulla rivista Annales Zoologici Fennici.

La nuova specie è stata identificata ormai sette anni or sono in un sistema di caverne situato presso il monte Povlen, nella Serbia occidentale. Si tratta – spiegano i suoi scopritori – di un insetto predatore endemico dell’area, appartenente al genere di coleotteri Duvalius, dotato di una colorazione pallida e privo di occhi, per via dell’adattamento al suo habitat sotterraneo.


Ad ispirare la scelta del nome – ha spiegato all’agenzia stampa slovena Tanjug l’entomologo Duvalius Dokovici, che ha partecipato alla scoperta insieme ad altri tre colleghi – sarebbero state la velocità, la forza, la flessibilità e la resistenza e capacità di sopravvivere in un ambiente ostile, dimostrate dall’insetto.

Ma non solo, ovviamente: anche un pizzico di patriottismo. “Ho proposto di dedicare la nuova specie a Djokovic perché è un uomo che ha fatto moltissimo per il nostro Paese – ha spiegato Vesovic – Abbiamo sentito la necessità di sdebitarci con lui nell’unico modo per noi possibile”.


Come reagirà il campione all’onore tributatogli in patria dalla comunità entomologica non è dato saperlo. La speranza è che ne apprezzi l’entusiasmo, visto che non è neanche la prima volta che si trova a prestare il proprio nome ad un nuovo invertebrato. Nell’aprile dello scorso anno gli era stata infatti dedicata la scoperta di una nuova specie di lumaca di acqua dolce: Travunijana djokovici, individuata in una sorgente carsica nei pressi di Podgorica, capitale del Montenegro, e già considerata a rischio per via della sensibilità del suo habitat agli effetti dei cambiamenti climatici.