Sul versante delle rinnovabili, che possono ridurre i consumi di gas nel settore elettrico, l’azione del governo rimane ampiamente insufficiente. Da parte del settore industriale c’è la disponibilità a fare forti investimenti in questo settore che avrebbero effetti importanti sia sull’occupazione che sui prezzi dell’energia, che erano già competitivi prima della crisi e lo sono a maggior ragione oggi.

La Legge sulla riduzione dell’inflazione promossa dall’amministrazione Biden include anche forti investimenti nel settore delle rinnovabili e degli accumuli, ed è su questo che si gioca la partita internazionale sul nuovo sistema energetico basato sulle rinnovabili e sulla mobilità elettrica. Le resistenze del settore fossile, dominato da aziende che non investono significativamente nelle rinnovabili, e le campagne anti-rinnovabili rischiano di far perdere al Paese, oltre che lo strumento principale per combattere la crisi climatica, anche un pilastro per reagire alla crisi energetica e per creare nuova occupazione.

Rallentare la transizione oltre che a limitare la lotta alla crisi climatica vuol dire anche lasciare che i nuovi settori – dalle rinnovabili alla mobilità elettrica –  vengano occupati da altri mentre i vecchi settori (fonti fossili di energia, le auto a benzina e diesel) sono destinati comunque a un declino.

Se vincerete le elezioni nei prossimi mesi vi impegnerete ad accelerare la transizione verso le rinnovabili, creando nuovi posti di lavoro e riducendo la dipendenza dal gas, o ritenete che questa transizione vada rallentata?