L’idea di Alkivio nasce dal problema che ha Novacart. multinazionale della carta e cartoncino per prodotti dolciari, con gli immensi scarti della produzione. Cosa farne? La soluzione è la startup Alkivio, nata nel 2023 dalla collaborazione fra Novacart e l’Istituto italiano di Tecnologia: dopo 6 anni di investimenti e ricerca l’azienda ha deciso di sostenere con 2 milioni di euro la creazione della startup. Alkivio, che significa “forza della vita” in greco antico, ha sede nel quartier generale di Novacart a Garbagnate Monastero (Lecco), dove sarà prodotto l’Alkipaper, che è il materiale che la startup ricava dagli scarti della carta.

Novacart produce i suoi imballaggi, i residui finiscono nella linea di produzione di Alkivio, che da lì ricava l’Alkipaper. In questo modo, quello che per Novacart (e pure per l’ambiente) era un costo, diventa una risorsa. Avanzi di carta, cartoncino e cellulosa, che vengono trasformati in un materiale in grado di sostituire la plastica in diverse applicazioni. L’Alkipaper sarà utilizzabile dalle aziende che producono oggetti di plastica tramite stampa a iniezione e 3D, estrusione, termoformatura e soffiaggio.

E “senza modificare gli impianti esistenti”, spiega Fulvio Puzone, Ceo di Alkivio, che ricorda anche che “con questo nuovo materiale biocomposito possiamo realizzare oggetti, contenitori, suppellettili di utilizzo quotidiano in svariati settori; soluzioni in grado di essere durature”. “Innovazione e sviluppo sono elementi fondanti di ogni azienda del Gruppo Novacart – ha commentato il presidente di Alkivio Carlo Anghileri – in quasi 100 anni di storia abbiamo raggiunto una chiara leadership nei nostri settori di riferimento. Alkivio ci aprirà nuovi orizzonti e siamo felici di realizzare una produzione high-tech, green e di qualità, completamente italiana”.