Autoproduzione, comunità energetiche condominiali, repowering. La Puglia, terra di sole e vento, spinge per un futuro energetico sempre più incentrato sulle rinnovabili. Tra burocrazia complessa e comitati nimby che frenano alcuni progetti, i grandi impianti privati come quelli dell’eolico offshore al largo delle coste salentine e brindisine per ora vanno ancora a rilento, ma la Regione nel frattempo preme per spingere l’energia pulita prodotta “dal basso”, agevolando ogni forma di autoproduzione da parte dei cittadini. A maggio del 2022 per esempio il presidente Michele Emiliano ha annunciato la pubblicazione del bando per l’accesso al Reddito energetico rivolto a famiglie meno abbienti, con un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 8.500 euro per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo per le rinnovabili. In sostanza, grazie al sostegno della Regione, si coprono i costi per acquistare e installare impianti fotovoltaici o termici nel tentativo di “promuovere forme di autoproduzione e autoconsumo” ha spiegato Emiliano.

L’esperienza della Puglia

La Puglia del resto da anni, seppur con molti progetti annunciati ma fermi, sta sperimentando in termini di comunità energetiche: sui Monti Dauni una delle più attive e fra le prime operative al sud è quella di Biccari, realtà che conta oltre 200kw di pannelli fotovoltaici installati sugli edifici pubblici, case e parchi (con tanto di lampioni fotovoltaici). Oppure a Melpignano, in Salento, dove grazie alla Cooperativa di comunità Melpignano circa settanta famiglie si sono unite in una comunità energetica da 157 kw di potenza nominale, arrivando a produrre 212mila kw/h all’anno. “Oltre a queste ed altre realtà – spiega a Green&Blue Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico della Puglia – ora guardiamo con particolare attenzione anche alle comunità energetiche condominiali e al repowering”. Sfruttando una sentenza del Consiglio di Stato che autorizza a considerare alcuni impianti di energia da fonti rinnovabili “paragonabili a un antenna, si può intendere uno spazio condiviso il condominio, che può diventare quindi – senza dover rimanere incagliati nella burocrazia – un’area su cui proporre gli impianti”.


 

Partendo da qui, in Puglia stanno mettendo a punto a Brindisi “una prima comunità energetica di alloggi popolari dove vivono persone con disagio economico e sociale. Prevediamo un impianto, su oltre 20 alloggi, di circa 800kw per dare vita a quello che potrebbe considerarsi un servizio mix tra comunità energetica e reddito di cittadinanza” spiega Delli Noci. in Puglia, oltre ai fondi che arriveranno dal PNRR per i comuni sotto i 5000 abitanti dedicati alle comunità energetiche, sono stati messi a disposizione circa 150 milioni di euro “per altre forme di comunità energetiche, pensando di concentrarci appunto su comunità energetiche condominiali ma anche industriali”.


L’obiettivo

Per ora si è in una fase embrionale, di sviluppo, ma l’obiettivo è arrivare ad autoproduzione, autoconsumo e condivisione (nei condomini ad esempio) dell’energia, anche per far fronte all’attuale crisi e smarcarsi dalle dipendenze dal fossile. Spesso però tra delibere non firmate o maglie strette della burocrazia tutto si muove con lentezza: la comunità energetica rinnovabile che dovrebbe coinvolgere 350 famiglie residenti a Brindisi nei quartieri Perrino e Paradiso e portare a un risparmio del costo in bolletta dei consumi elettrici del 30-40%, ad esempio non è ancora entrata in funzione. Sempre nel brindisino nel frattempo si sta ipotizzando una comunità energetica che possa coinvolgere anche le parrocchie, ma la vera sfida secondo Delli Noci adesso sarà quella di sfruttare bene le possibilità legate ai fondi per il repowering (di fatto la sostituzione delle componenti di impianti vecchi per aumentarne prestazioni e potenza).

“La nostra regione – spiega l’assessore – conta infatti già 4Gw di impianti di energia da fonti rinnovabili, di cui una parte sta arrivando ai 20 anni di vita: per questo crediamo che il repowering sia una opportunità per tirare una linea e generare un nuovo interesse collettivo attorno alle rinnovabili”. Quell’interesse che, passando per investimenti pubblici, sta crescendo “anche nei privati”, oggi più attenti alle possibilità e i vantaggi delle rinnovabili. “C’è molto da fare – avverte Delle Noci – ma le direzione per noi è questa. Oltre alle comunità energetiche condominiali, al momento sto lavorando anche a una legge relativa alle compensazioni dei grandi impianti per far sì che una quota di questa venga data proprio per spingere a favore di nuove comunità energetiche”.