Scrivo queste note qualche minuto prima di entrare al Quirinale. È il 28 settembre e il presidente della Repubblica ci ha convocato per ricevere simbolicamente le oltre 223mila firme raccolte ad agosto con la petizione dei climatologi italiani. Non poteva finire meglio: l’appello degli scienziati affinché il tema del cambiamento climatico salisse ai primi posti dell’agenda politica, prima è stato fatto proprio da migliaia di cittadini; poi sedici organizzazioni ambientaliste hanno posto una domanda ciascuno ai partiti in campagna elettorale, e questi hanno risposto. Ora la campagna di Green&Blue si chiude con il Capo dello Stato se ne fa garante: quel tema non sarà dimenticato.

L’editoriale / Blu

La rivoluzione dolce dell’autoconsumo

di Livio De Santoli*

A questo in fondo serve un giornale: a creare un collegamento fra scienziati, società civile, attivisti, esperti e decisori politici. Ovviamente non finisce qui. Questo numero di Green&Blue lo dimostra. Mentre la crisi energetica si fa sempre più cupa e la transizione ecologica più urgente, abbiamo voluto raccontare l’Italia delle comunità energetiche. Le reti di cittadini che producono l’energia (rinnovabile) che consumano. Alcune esistono da molto tempo, ma si tratta di splendidi esperimenti pionieristici. È molto recente l’attenzione del legislatore europeo verso uno strumento che può rivelarsi fondamentale per costruire una società migliore: energia rinnovabile a chilometro zero e azzeramento della bolletta.

Non siamo così ingenui da pensare che possa essere una soluzione adatta a tutti: non lo è. Ma sarebbe bene che una buona idea non finisse, in Italia, nel pantano di norme inutilmente complicate e contraddittorie, magari per il timore che chi oggi produce e vende energia possa subirne un danno commerciale. Le comunità energetiche possono al contrario aprire un nuovo mercato per gli operatori, diventando un formidabile strumento di contrasto della povertà energetica e aumentando la nostra quota di energia rinnovabile. Gli italiani, lo dice la ricerca fatta per noi da SWG, pur conoscendo poco il tema, sono favorevoli.


Sono tempi difficili, ma come dicemmo all’inizio della pandemia, non sprechiamo questa crisi. Facciamo crescere l’Italia delle comunità energetiche.