“Abbandona l’auto, compra una bici elettrica: ti diamo 4000 euro”: il governo francese ha appena varato un super incentivo per rendere più green la mobilità. Un messaggio forte perché – di fatto – si punta in modo deciso a combattere l’auto. Non si tratta di un aiuto statale per passare da una macchina inquinante a una più ecologica, ma di una manovra economica per spingere i cittadini a ripudiare l’uso dell’automobile.

Giornata mondiale della bicicletta

Tutti in bici: cosa manca all’Italia per pedalare bene

di Giacomo Talignani

Battezzato Le Plan Vélo, questo meccanismo di incentivi ovviamente in Francia farà volare il mercato delle eBike e segna una svolta anche per quanto riguarda il mercato delle due ruote a pedalata assistita: gli aiuti per le bici elettriche non sono una novità (oltralpe ci sono da cinque anni), ma mai erano arrivati a cifre simili. E mai erano stati legati all’obbligo contestuale di rinunciare all’uso dell’auto. Non solo: è stato anche fissato l’incentivo “assoluto”: 400 euro per chi rottama un’auto senza comprare nulla.

D’altra parte il fenomeno delle eBike non si può più ignorare. E i successi di vendita di questi mezzi stanno rendendo possibili importanti economie di scala. Secondo l’ultimo report State of the Nation di Shimano (azienda leader nel settore cambi e componentistica per bici) l’intera categoria “Bici & Accessori” quest’anno ha fatto registrare un cospicuo calo dei costi: chi ha acquistato una bici online nel corso degli ultimi 12 mesi ha potuto sperimentare risparmi medi fino al -40%. Specialmente sulle bici da corsa, con fluttuazioni di prezzo da sfruttare a proprio vantaggio che hanno toccato quota -68%, ma anche per mountain bike (-62%), bici da trekking (-40%), bici pieghevoli (-26%) e bici per bambini (-24%).

 

Che si tratti di un mercato non più di nicchia lo dimostra anche il Report annuale dell’industria e del mercato della bicicletta Europea di Conebi (Confederazione Europea dell’Industria Bici, eBike, Componenti ed Accessori):  solo nel 2021 la vendita di biciclette a pedalata assistita ha superato nell’Unione Europea le 5 milioni di unità, a fronte di un totale di 22 milione di biciclette di qualsiasi tipologia vendute.

Secondo la ricerca Ecosistema della Bicicletta realizzata da Banca Ifis, con oltre 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021, l’Italia si attesta come primo produttore europeo di biciclette (21% del mercato). Abbiamo insomma superato la Germania, un record impensabile fino a poco tempo fa. Una crescita trainata proprio dal fenomeno eBike che ha portato a un fatturato legato alla produzione delle biciclette in aumento del +7,4% rispetto al 2020, pari a 1,6 miliardi di euro.

 

La visione dell’approccio francese è condivisa anche dalla Federazione Nazionale Ambiente e Bicicletta. “La bicicletta a pedalata assistita – spiega il presidente Fiab Alessandro Tursi – è sempre di più un mezzo alternativo all’automobile per gli spostamenti quotidiani. In Italia in particolare l’eBike è strategica come alternativa all’auto negli spostamenti quotidiani perché, rispetto alla bici muscolare tradizionale, consente a chiunque di affrontare i dislivelli che caratterizzano buona parte dei nostri territori e le distanze tipiche tragitti quotidiani e pendolari urbani.

È tempo – ha concluso – che la politica, e le amministrazioni locali, prendano atto che sempre più cittadini si spostano con le due ruote a pedali e che quindi necessitano di infrastrutture e servizi adeguati, finora dedicati solo agli automobilisti. Percorsi ciclabili sicuri, parcheggi per biciclette, possibilità di trasportare sui treni qualsiasi tipologia di bici, serie politiche di mobility management per incentivare l’uso di mezzi non motorizzati. Una vera transizione ecologica è ormai una drammatica urgenza ed è necessario agire subito. Le persone, autonomamente, lo stanno già facendo; i decisori politici facciano la loro parte”.