“Cambiati”. Una sola parola, in corsivo, con inchiostro nero. È la scritta che si legge sulla “Tree-shirt”, la maglietta, ideata da Flowe, che pianta alberi in Guatemala. “Un messaggio provocatorio, un po’ come dire “Cambia te stesso e il mondo cambierà con te”, spiega Ivan Mazzoleni, Ceo di Flowe, istituto di moneta elettronica costituito da Banca Mediolanum da sempre impegnata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità economica, sociale e ambientale.

 

“Preservare l’ambiente non basta più, dobbiamo rendere la sostenibilità di moda, renderci parte attiva per contrastare la crisi climatica” continua Mazzoleni. Da qui l’idea di Flowe, in collaborazione con Luke&Pole – brand di abbigliamento ideato nel 2016 da quattro ragazzi modenesi – di lanciare il progetto “Spread the Tree-shirt” – un gioco di parole tra t-shirt e albero, affinché, attraverso la diffusione delle magliette, si crei una catena sostenibile, con l’obiettivo di generare una foresta e fare del bene al pianeta. Per ogni maglietta venduta, infatti, acquistabile a 24,99 euro sul sito di Luke&Pole, verranno piantati tre alberi in Guatemala.

(Flowe)
(Flowe) 

Le t-shirt sono tutte in cotone biologico, certificato GOTS (Global Organic Textile Standard), non tinto per evitare i processi di colorazione e ridurre gli agenti chimici e il consumo di acqua. Per una sostenibilità a 360 gradi, anche il packaging è “zero plastica”: le magliette sono confezionate soltanto in una scatola di cartone, non colorato, riciclato e riciclabile.

Un albero non vuol dire solo compensazione di CO2

Ogni anno, la piantumazione di un albero ricompensa circa 20 chilogrammi di anidride carbonica. Ma “In Guatemala un albero non è soltanto un albero” spiega Mazzoleni. In una terra in cui le coltivazioni intensive avanzano minacciose, “piantare alberi aiuta la popolazione locale a contrastare le multinazionali che mirano a espropriare la terra ai contadini, per farci delle monoculture. Una su tutte: la palma da olio”.

 

Attraverso l’uso di pesticidi, le monoculture intensive annientano completamente gli altri tipi di  vegetazione, riducendo la biodiversità e ammazzando la fauna. Il terreno, nel giro di pochi anni, diventa avvelenato e improduttivo. E le multinazionali avanzano, comprando altri terreni.

(Flowe)
(Flowe) 

“Generalmente le multinazionali – spiega Mazzoleni  – accerchiano gli appezzamenti dei contadini rendendo loro la vita impossibile, anche solo per arrivare al campo, fin quando i contadini cedono e vendono i terreni per quattro spiccioli. Con quei soldi provano a emigrare negli Stati Uniti passando dal Messico, ma molto spesso vengono respinti e ritornano in Guatemala più poveri di prima”. Per questo Flowe, in collaborazione con ZeroCO2 – startup che da anni si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale, soprattutto in Guatemala – , si impegna attivamente nella donazione di alberi.

 

La maggior parte sono da frutta, ma vengono piantati anche altre specie, proprio per garantire la biodiversità. “Regalando gli alberi alle comunità, che posseggono i terreni ma non hanno i soldi per comprare alberi, diamo loro le risorse per resistere. Non si tratta soltanto di compensazione di CO2“.

Più di 67mila alberi piantati

Le magliette in collaborazione con Luke&Pole sono soltanto l’ultima delle iniziative di Flowe a favore dell’ambiente. Società Benefit, BCorp e Carbon Neutral, Flowe si impegna attivamente nel diffondere una cultura che generi maggiore consapevolezza nelle scelte quotidiane. “Siamo i primi ad aver ideato una carta di credito associata al conto che è per il 95% in legno e per il 5% in plastica riciclata” spiega Mazzoleni.

“Abbiamo scelto il legno perché vogliamo dare il senso del contatto con la natura e con gli alberi”. Ad ogni emissione di una nuova carta e ogni 100 pagamenti complessivi, sommati tra quelli di tutti gli utenti, viene piantato un albero in Guatemala. La crescita di ogni albero può essere monitorata attraverso un QR Code che ZeroCO2 gli assegna nel momento in cui dal vivaio viene trapiantato nel terreno.

 

Ad oggi, Flowe e ZeroCO2 hanno piantato più di 67 mila alberi in Petén, aiutando più di 800 famiglie locali. A giugno di quest’anno, una rappresentanza di Flowe, insieme al team di ZeroCO2, ha visitato i vivai. “Abbiamo vissuto insieme ai contadini e alle loro famiglie. Ci siamo resi conto di cosa vuol dire vivere lì e quali sono le difficoltà” prosegue Mazzoleni.

 

Una catena sostenibile a favore del pianeta

L’idea di creare una grande catena, spiega Mazzoleni, è venuta ispirandosi al film Pay it forward – Un sogno per domani”, dove Trevor, ragazzino di 12 anni che vive in un contesto difficile, viene stimolato dalla domanda di un professore, rivolta alla classe: “Cosa vuole il mondo da noi?”. Da allora Trevor intuisce che per cambiare in meglio il mondo basterebbe compiere delle buone azioni, chiedendo a chi le riceve di compiere a loro volta un importante favore ad altre tre persone.

 

“Ho visto il film – spiega Mazzoleni – e mi sono detto: sarebbe bellissimo applicare questo esperimento sociale anche alla causa della riforestazione. E da qui è nato il progetto Tree-shirt”. Un oggetto da regalare alle persone a cui si vuole bene, con la preghiera che a sua volta chi riceve la maglietta ne regali un’altra, in modo da innescare una catena che possa generare un impatto positivo per il pianeta. “Ci piacerebbe che la maglietta diventasse il simbolo di un movimento di persone che hanno a cuore le sorti del pianeta”, come una grande catena sostenibile, è l’auspicio di Flowe.