Basta con il foie gras sulle tavole di tutte le residenze reali britanniche. A decidere il bando alla prelibatezza che implica la crudeltà sulle oche è re Carlo III, pioniere di tante battaglie ambientaliste in patria come sulla scena internazionale. Il bando è stato decretato in risposta alla sollecitazioni di militanti anomalisti, che da tempo fanno campagna contro il consumo del fegato d’oca, alimento per produrre il quale occorre ingozzare e gonfiare a dismisura attraverso procedure denunciate come crudeli i volatili.

Impegnato da tempo in prima persona in favore di campagne per l’imposizione di standard più naturali e più umani nel settore degli allevamenti e dell’agricoltura, Carlo – 74 anni, succeduto a settembre sul trono alla defunta madre Elisabetta II – aveva annunciato la rinuncia personale a consumare il fois gras già dieci anni fa, in veste di principe di Galles ed erede della corona. Ora, tuttavia, da neo monarca, ha compiuto un passo ulteriore: vietandolo con atto sovrano nel menù di tutte le dimore di casa Windsor.

La decisione è stata comunicata dal suo staff in una lettera inviata agli attivisti del Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), con la precisazione che il fegato d’oca non sarà più acquistato né servito a nessuno – in banchetti pubblici o privati, cerimoniali o familiari – a Buckingham Palace come nella residenza scozzese di campagna di Balmoral, in quella inglese di Sandringham, al castello di Windsor o a quello di Hillsborough. Elisa Allen, vicepresidente del Peta, ha condiviso la comunicazione, rallegrandosene. “Confidiamo – ha auspicato – che altri seguano la guida del re ed eliminino il foie gras dai menu a partire da questo Natale e oltre”.