Un colore, in zoologia, è molto più di un colore. Può dire molte cose. Nel caso dei lupi del Nord America, per esempio, è la cartina tornasole della capacità degli animali di resistere al cimurro. Quelli neri, scrive oggi un team di ricercatori guidati da Tim Coulson della University of Oxford sulle pagine di Science, hanno una capacità maggiore di resistere al virus che causa la malattia.

 

Che i colori in zoologia parlino sono gli stessi autori a ricordarlo, spiegando come possano variare a seconda dell’ambiente, della presenza di parassiti e predatori. Ma non solo: i colori, e più generale l’aspetto, possono parlare anche di salute, e influenzare le scelte in materia di accoppiamento. Una nuova prova a sostegno di tutto questo arriva appunto dall’analisi del manto dei lupi in Nord America.

 

In alcune zone dominano gli animali grigi, in altre, soprattutto muovendosi verso sud, quelli neri. Ma la geografia col colore ha poco a che fare. Tutto questo sarebbe piuttosto legato alla diffusione di epidemie da cimurro, malattia potenzialmente mortale soprattutto negli animali più piccoli. In particolare un manto nero sarebbe associato alla possibilità di resistere meglio alla malattia, per effetto della variante di una proteina (e quindi di un gene) coinvolto tanto nella determinazione del manto dei lupi che nelle loro difese immunitarie. I ricercatori lo dimostrano attraverso diverse analisi condotte su alcune popolazioni di lupi.

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In alcuni casi hanno determinato la probabilità di un lupo di essere nero dalla presenza di anticorpi diretti contro il virus del cimurro (il canine distemper virus, CDV), dimostrando che esiste una correlazione tra i due caratteri. Ovvero: avere anticorpi contro il cimurro (e quindi aver superato la malattia) è associato a una maggiore probabilità di pelliccia nera, soprattutto tra gli animali più grandi, precisano gli autori. Gli scienziati hanno quindi analizzato popolazioni del parco dello Yellowstone, a partire da metà degli anni Novanta, ovvero da quando sono stati reintrodotti, ricordano. Hanno studiato i tassi di sopravvivenza degli animali di diverso colore durante cinque diverse epidemie di cimurro scoprendo, anche in questo caso, che tra gli animali infettati dal virus quelli neri avevano una probabilità maggiore di sopravvivere. Ma non solo, aggiungono: le probabilità di accoppiamento tra grigi e neri aumentavano in aree interessate dalla presenza del cimurro e la presenza della malattia faceva aumentare i lupi neri.

 

Gli animali dello Yellowstone in caso di epidemie, si accoppiano dunque per massimizzare le loro possibilità di sopravvivere, a dimostrazione di come – concludono gli autori – la resistenza a un patogeno può diventare un segnale che gli animali riescono a cogliere. E non solo i lupi probabilmente, scommettono gli autori.