I trasporti consumano un terzo di tutta l’energia finale nell’Unione europea e sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas a effetto serra nell’area. Questo spiega perché il legislatore comunitario è da tempo impegnato per favorirne la transizione in chiave sostenibile. L’ultima novità è un pacchetto di proposte messo a punto dalla Commissione Ue per modernizzare il settore, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Infatti quest’ultimo, pur riconoscendo al comparto un ruolo chiave nell’economia comunitaria, sottolinea che il suo contributo all’inquinamento è cresciuto negli ultimi anni. Un trend che rende impossibile centrare l’obiettivo di fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Da qui la scelta di avviare un percorso definito per abbattere del 90% le emissioni di gas a effetto serra legate ai trasporti entro la metà di questo secolo.

Meglio le rotaie

Tornando alla novità, la strategia della Commissione punta a convogliare più passeggeri e merci sulle ferrovie e sulle vie navigabili interne, a sostenere la diffusione di punti di ricarica per i veicoli elettrici, le infrastrutture alternative di rifornimento e le nuove tecnologie digitali, nonché a dare maggiore attenzione alla mobilità urbana e alla multimodalità. “La transizione verde e digitale che stiamo attuando in Europa porterà grandi cambiamenti al modo in cui ci muoviamo. Queste proposte mettono la mobilità europea sulla buona strada per un futuro sostenibile”, ha sottolineato in proposito il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans.

Il progetto prevede che le principali linee ferroviarie Ten-T (dal nome del regolamento comunitario sulla rete transeuropea dei trasporti) per passeggeri consentano ai treni di viaggiare a una velocità pari o superiore ai 160 km/h, creando così collegamenti ad alta velocità competitivi in tutta l’Ue. Inoltre è prevista la realizzazione di nove corridoi di trasporto continentali per garantire che la pianificazione delle infrastrutture soddisfi le esigenze operative.

Mobilità urbana a emissioni zero

Il piano si snoda anche attraverso una serie di azioni per rimuovere le barriere ai viaggi transfrontalieri e sulle lunghe distanze con l’obiettivo di raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e triplicarlo entro il 2050. Non solo. Un ruolo centrale nella transizione ambientale lo giocano i centri urbani, soprattutto quelli a maggiore densità abitativa. Per questa ragione la Commissione Ue ha stabilito che le 424 maggiori città dell’area, tra cui 94 italiane, entro il 2025 dovranno sviluppare un piano di mobilità sostenibile che includa misure per integrare le diverse modalità di trasporto e promuovere una mobilità più sostenibile e a emissioni zero, grazie anche a investimenti nelle infrastrutture pedonali e ciclabili. La guida delinea anche le opzioni di finanziamento per gli enti locali e regionali attraverso le quali attuare queste priorità.